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lunedì 11 aprile 2016

Timeless Persia e SOKUT, due reportage sull’Iran stanno per diventare libri fotografici

Due progetti di documentazione fotografica sull’Iran sono in procinto di diventare libri fotografici, grazie al contributo di crowdfunding, in scadenza tra pochi giorni. Per partecipare visitare il link http://www.kisskissbankbank.com/it/projects/sokut-timeless-persia

Scrivono i due autori, Davide Palmisano e Manuela Marchetti:

Siamo andati in IRAN nel 2015 con il progetto di documentare questo grande Paese, in procinto di uscire da oltre un decennio di isolamento causato dalle sanzioni internazionali, e da quella avventura è nata l'idea di realizzare due libri fotografici, per mostrare a tutti le suggestioni che questo luogo ci ha trasmesso.

Timeless Persia e SOKUT rappresentano per ciascuno di noi il primo libro fotografico.

L'idea è nata dal forte desiderio di lasciare traccia di un Iran che forse non ci sarà più. Siamo arrivati in Iran nella primavera del 2015 poco prima dello scoppio  della “bolla mediatica” dell' #irandeal, prima degli accordi di Losanna del giugno 2015 da cui ha preso il via un processo di cambiamento tanto importante per la vita degli iraniani quanto inarrestabile e tumultuoso.

Attraversando l'Iran ci siamo accorti che c'è una bellezza antica che potrebbe sparire travolta dagli eventi. Una bellezza a cui ci siamo abbandonati, suggestionati da questo paese sospeso fra il passato e il presente, che non abbiamo voluto semplicemente descrivere ma raccontare attraverso le sensazioni.

Un viaggio nel "silenzio" come realtà che parla, come luogo dove trova espressione il linguaggio delle emozioni, ma anche un viaggio in un paese "senza tempo", dove passato presente e futuro si intrecciano.

Timeless Persia

è un racconto fotografico che esprime i contrasti e le contraddizioni dell'Iran e al tempo stesso racconto di viaggio in chiave personale.  Il menabò di Timeless Persia è già stato selezionato con il terzo premio al concorso PhotoEbook, indetto dalla casa editrice Emuse.

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(Timeless Persia - © davide_palmisano)

SOKUT

Le immagini di SOKUT (titolo, che significa "silenzio" in Persiano)  penetrano nel terreno dell’intimità riconducendoci al senso collettivo del sacro. Alle immagini si alternano versi tratti dai testi delle celebri poetesse iraniane Forough Farrokhzad e Simin Behbahani.

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(SOKUT - © manuela_marchetti)

Link: http://www.kisskissbankbank.com/it/projects/sokut-timeless-persia

giovedì 25 giugno 2015

La Fotografia Francese del Novecento in Mostra a Pordenone

Le sale del Palazzo della Provincia di Pordenone ospitano fino al 27 settembre una grande retrospettiva dedicata alla fotografia francese del Novecento. In mostra tutti i più grandi maestri della fotografia francese. L’esposizione è suddivisa secondo uno stretto criterio cronologico. Ecco il percorso della mostra. Un prologo sulla fotografia dell'800. L'inizio del Secolo, Atget e il surrealismo; (Paul Nadar, Robert Demachy, Jacques Henri Lartigue, Florence Henri, Man Ray, Dora Maar, Emmanuel Sougez, André Kertesz, Hans Bellmer, Pierre Molinier, Jacques André Boiffard, Roger Parry, Cesar Domela-Nieuwenhuis, Maurice Tabard, Brassai, Raoul Ubac ...). La fotografia umanitaria il fotogiornalismo (Gaston Longet, Henri Cartier Bresson, Willy Ronis, Edouard Boubat, Robert Doisneau, Izis Bidermanas, Marc Riboud, Paul Almasy, Daniel Frasnay, Jeanine Niepce, Gilles Peress, Martine Franck, Philippe Salaun, Leon Herschtritt, Guy Le Querrec, Bruno Barbey, Raimond Depardon, Alain Nogues, Jean Gaumy, Regis Bossu, Susannah Wilshire Torem, Alain Keler, Klavdij Sluban...). I fotografi artisti (William Klein, Frank Horvat, Etienne Bertrand Weill, Jeanloup Sieff, Lucien Clergue, Bettina Rheims, Pierre Vallet, Bernard Faucon, Jean Luc Tartarin, Jean Pierre Gilson, Sarah Moon. L'apparire di Contrejour e della nuova fotografia francese (Claude Nori, Jean Dieuzaide, Arnaud Claas, Claude Batho, John Batho, Francois Le Diascom, Pierre de Fenoyl, Denis Roche, Jean Pierre Gilson, Bernard Plossu,Denis Brihat). La fotografia francese contemporanea.(Vincent Debanne, Charles Freger, André Mérian, Dorothée Smith, Olivier Metzger, Paul Thorel, Gael Bonnefon, Dannis Darzazq, Richard Pak, Richard Dumas, Marie Maurel de Maillé, Eric Rondepierre, Jean Turco, Christoèher Clark e Virginie Pougnaud, Pierre Louis Martin, Gilbert Garcin, Laurent Millet). @Redazione

mercoledì 24 giugno 2015

Prima Photo Contest 2015. Diritti Umani

Si parla di diritti umani quest'anno al Prima Photo Contest edizione 2015: una riflessione contemporanea sulla libertà come diritto inalienabile dell'uomo attraverso le arti visive e la fotografia. Una fotografia che qui, per scelta e vocazione, vuole immortalare tutte le contraddizioni di un mondo globalizzato, in cui nonostante il superamento delle frontiere, non si placano le tensioni geopolitiche, e le migrazioni di massa dovute a catastrofi naturali, sempre più frequenti, o a conflitti. Tutto questo mentre in Europa e nel cosiddetto mondo civilizzato la parola libertà richiama termini, ormai privi di un effettivo valore, ma ridondanti di echi antichi, come democrazia, indipendenza, sindacato, libera associazione. Su questi temi dovranno riflettere coloro che decideranno di inviare il proprio progetto al concorso (il bando chiude il prossimo 6 luglio). La giuria -composta tra gli altri da Rena Effendi, fotografa azera nota a livello internazionale, Isabel Gattiker, direttore dell’International Film Festival and Forum on Human Rights di Ginevra, Almir Kolzic, co-fondatore e co-direttore di Counterpoints Arts, e Alberto Prina, fondatore del Festival della Fotografia Etica e del Gruppo Fotografico Progetto Immagine. Le immagini scelte saranno esposte – assieme agli scatti di Effendi – dall'11 settembre all’11 ottobre 2015 al Lido di Venezia, durante la 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presso il Monastero di San Nicolò, sede dell’EIUC, the European Inter-University Centre for Human Rights and Democratisation. www.prismaphotocontest.com @Antonietta Usardi

martedì 23 giugno 2015

La Chapelle, Newton e Molti Altri all'Asta di Artcurial

Giornata interessante per i collezionisti di fotografia il prossimo 29 giugno. Artcurial ha organizzato un'asta di ben 170 fotografie: una selezione di importanti fotografie contemporanee, opere del XX e XXI secolo che raccontano arte, cultura e società del nostro secolo attraverso l'obiettivo di maestri come Helmut Newton e Robert Mapplethorpe e invece giovani professionisti, tra cui Philip Lorca Di Corcia, Valérie Belin e Philippe Ramette. Apre le danze d la fotografia di Jerry Schatzberg selezionata nel 2011 come immagine ufficiale del 64° Festival di Cannes. Lo scatto, realizzato nel 1968, immortala l’attrice Faye Dunaway e sarà proposto ai buyers con una stima di €10.000-20.000. Tra le opere storiche, si segnala una serie di fotografie vintage di Helmut Newton, tra cui un ritratto di Winnie Hollman, la modella scandinava che nel 1975 aveva accompagnato il fotografo in una crociera lungo la Costa Azzurra. @Redazione

mercoledì 17 giugno 2015

I racconti della Camera Oscura. Presentazione in Triennale

Martedì 23 giugno, ore 18:30, alla Libreria della Triennale di Milano verrà presentato il libro, curato da Walter Guadagnini ed edito da Skira, “Racconti dalla camera oscura”. Un libro che raccoglie le suggestioni della fotografia nella letteratura tra Otto e Novecento, con i racconti di Hawthorne, Hardy, Maupassant, Pirandello, Bioy Casares, Cortázar, Calvino e di un’autentica scoperta come Conway, che rivelano le ambiguità e i misteri dell’immagine fotografica. Le parole evocano immagini, storie e personaggi così vividi e affascinanti da ispirare poi registi come Resnais e Antonioni. Inventori, negromanti, scienziati, fotografi condividono sguardi profondi e caratteri eccentrici: le loro creazioni possono scoprire assassini, distruggere famiglie, modificare il corso del tempo e persino scoprire altre forme di vita. Alla presentazione del libro, intervengono con il curatore Guadagnini, il fotografo Vincenzo Castella e lo storico dell’arte Flaminio Gualdoni. @Stefania Cappelletti

lunedì 15 giugno 2015

A Palazzo Morando La Fondazione Alinari Presenta il Nuovo Sito

Il 15 giugno a Milano, nella sala conferenze di Palazzo Morando alle ore 18 la Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia presenta la nuova versione in inglese del sito web www.150storiaditalia.it

Il sito, creato nel 2011/2012 in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni della nascita dell’Italia, è uno strumento utile per la divulgazione e promozione della cultura e della storia italiana dall’Unità a oggi, attraverso immagini provenienti principalmente dagli Archivi Alinari.

Frutto della collaborazione tra la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, l’Università degli Studi di Milano e la Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia, con il contributo della Fondazione Cariplo, è stato ora tradotto in inglese con l’intento di avvicinare sempre più il pubblico internazionale di Expo 2015 alla cultura e storia italiana.

Presenteranno il progetto: Giorgio Bigatti (Università Bocconi), Mauro Elli (Università di Padova), Emanuela Scarpellini (Università degli Studi di Milano) e Emauele Sesti (Alinari).

@Stefania Cappelletti

giovedì 11 giugno 2015

Robert Capa. La Mostra si Sposta in Sicilia



Il Comune di Troina, dal 5 luglio al 30 settembre,ospita nella Torre Capitania la mostra “Robert Capa in Italia 1943 – 1944”.

Il grande fotografo ungherese si unì nel 1943 alle truppe americane e atterrò in Sicilia con il suo paracadute nel luglio del ’43. Rimase insieme ai soldati per otto mesi prima in Sicilia, poi a Napoli e infine ad Anzio, dentro nel cuore del conflitto

La mostra espone 78 fotografie che raccontano una guerra lontana dai luoghi comuni, una guerra fatta di gente comune, di piccoli paesi ridotti in macerie, di soldati e civili vittime di una stessa strage. Immagini che mostrano scene di vita quotidiana, semplice pur nella eccezionalità degli eventi, in cui il fotografo è riuscito a catturare la paura, l’attesa, l’attimo prima dello sparo, il riposo, la speranza.

Capa scrisse nel suo diario, “Slightly out of focus” (“Leggermente fuori fuoco”) pubblicato nel 1947, che per lui fu un’occasione per scattare ottime foto perché per la prima volta aveva potuto seguire un attacco dall’inizio alla fine e rappresentare, in verità, quanto noiosa e poco spettacolare fosse la guerra.

Una parte significante degli scatti ritraggono la battaglia cruente di Troina, permettendo al visitatore di vedere i luoghi in cui Capa scattò le celebri immagini conosciute in tutto il mondo.

Il servizio giornalistico che Capa realizzò proprio in quei giorni venne pubblicato sulla celebre rivista “Life” nell’agosto del 1943.

Le foto selezionate provengono dalla serie Robert Capa Master Selection III conservata a Budapest e acquisita dal Museo Nazionale Ungherese tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. La mostra nasce dalla collaborazione tra la Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia e il Museo Nazionale Ungherese di Budapest.

@Stefania Cappelletti

giovedì 28 maggio 2015

La Fotografia Ceca in Mostra al Museo di Roma in Trastevere



Dal 27 maggio al 19 luglio il Museo di Roma in Trastevere ospita la mostra, anteprima italiana, “Czech Fundamental. Fotografia ceca di avanguardia e contemporanea dal 1920 a oggi”.

La mostra, divisa in tre sezioni, comprende 180 opera di 43 grandi fotografi e ripercorre la storia della fotografia ceca partendo dai primi movimenti d’avanguardia degli anni ’20 per arrivare ad un’ampia selezione di autori contemporanei.

La prima sezione comprende il Costruttivismo, il Surrealismo e la Nuova Oggettività, coprendo il periodo storico che va dagli anni ’20 e arriva al 1945. 

Le fotografie esposte furono fondamentali nello sviluppo di una visione artistica specificatamente ceca. Tra gli scatti presenti si trovano i nudi di František Drtikol, le composizioni contemplative di Jaroslav Rossler e Jaromir Funke, gli arrangiamenti surreali di Vaclav Zykmund e le poetiche nature morte di Josef Sudek.

Gli scatti della seconda sezione della mostra risalgono al periodo che va dal dopoguerra fino agli anni ’70 e rappresentano i movimenti artistici dell’Arte Informale, del Surrealismo e del Minimalismo. Tra i fotografi esposti: Vilem Reichmann, Jan Svoboba, Eva Fuka, Bela Kolarova, Milota Havrankova, Emila Medkova, Miroslav Hak e Miroslav Tichy.

L’ultima sezione abbraccia la fotografia di studio, il Postmodernismo e la Nuova Sperimentazione degli anni ’90, concentrandosi sulle visioni e sulle opere degli artisti cechi e slovacchi degli ultimi trent’anni, che rappresentano l’ultima generazione non ancora assorbita dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione. 


Tra gli artisti in mostra: Jan Saudek, Suzanne Pastor, Stepan Grygar, Miro Svolik, Tono Stano, Aleš Kuneš, Nadia Rovderova, Jiri Sigut, Eliška Bartek, Peter Zupnik, Ivan Pinkava.

La mostra è curata da Gabriele Agostini, presidente dell’Associazione Culturale Centro Sperimentale di Fotografia Adams, Gunther Dietrich, ideatore del progetto, Suzanne Pastor, fondatrice e direttrice della Prague House of Photography, Radka Neumannova, direttrice del Centro Ceco Milano, e Silvana Bonfili, responsabile del Museo Roma in Trastevere.

@Stefania Cappelletti

lunedì 25 maggio 2015

Cent’Anni di Fotografia Italiana in Mostra a Torino.

Dal 29 maggio fino al 26 luglio presso la Sala Ipogea dell’Archivio di Stato si tiene la mostra “Una storia della fotografia italiana 1841 – 1941 dalle collezioni Alinari”. 

Oltre 200 fotografie, originali d’epoca, per un percorso che inizia dal Risorgimento e termina con la seconda guerra mondiale.

Le fotografie esposte nella mostra raccontano due storie: quella della fotografia in Italia, che comprende anche opere di fotografi stranieri, e quella dei fotografi italiani, con scatti realizzati anche all’estero. 

La mostra include dagherrotipi, preziosi sia per il supporto su lastra d’argento sia per il fatto che rappresentano un “unicum” non riproducibile; calotipi, negativi su carta, inventati nel 1841 da Fox Talbot; carte salate, albumine, platinotipie, gelatine bromuro d’argento, stampe colorate a mano, autochromes. 

Dalla nascita della fotografia in Francia nel 1839, grazie all’ingegno di Daguerre, passò veramente pochissimo tempo perché quest’arte venisse appresa e sviluppata in Italia. Tra i primi dagherrotipisti troviamo Amici e Duroni e l’esposizione si apre proprio con un dagherrotipo italiano, un paesaggio fiorentino, datato 1841.

Esposti anche gli scatti di Brogi, Caneva, Ponti e dei Fratelli Alinari, che nel 1852 fondarono la famosa casa fotografica fiorentina. 

La nascita dello Stato Italiano nel 1861 fu accompagnato dalla volontà di ritrarre l’unificazione nazionale attraverso una documentazione fotografica dei diversi patrimoni regionali, del folklore e delle tradizioni popolari, produzione che continuerà fino al 1910. 

Il primo Novecento italiano è rappresentato da alcuni tra i più noti fotografi delle diverse correnti artistiche del periodo come il Pittorialismo, con le opere di Guido Rey, Peretti Griva e gli autochrome di Roster, e dagli scatti delle avanguardie come il Futurismo, con Paladini, Wanda Wulz, Castagneri, Parisio, fino ad arrivare agli autori del Neorealismo che si espresse magnificamente nella fotografia e nel cinema italiano. 

Tra i materiali esposti in mostra si possono ammirare alcune delle icone della storia della fotografia italiana: i “Campi di Annibale” di Altobelli, i “Ritratti giapponesi” di Felice Beato, l’”Autoritratto” di von Gloeden, “Io+gatto” di Wanda Wulz, “Mussolini e Hitler” dell’Istituto Luce. 

Nel percorso espositivo è stato incluso anche il patrimonio di fotografie conservato presso le Raccolte Museali Fratelli Alinari. Altri prestiti importanti provengono dalle collezioni torinesi: due stampe in collotipia, Alberobello e il ponte girevole di Taranto, dell’album “Nelle Puglie” realizzato da Vittorio Alinari nel 1914, conservato presso la Biblioteca Reale di Torino; l’Archivio di Stato di Torino ha offerto alcune fotografie sulla famiglia reale, realizzate da Ambrosetti negli anni Ottanta dell’Ottocento, e scatti che ritraggono il lavoro nelle Officine di Savigliano, una delle più importanti società italiane di meccanica, elettronica e carpenteria metallica del XX secolo. 

La mostra è curata da Anne Cartier Bresson, Capo conservatore del Patrimonio, Direttrice del Laboratorio di restauro e conservazione delle fotografie di Parigi, e da Monica Maffioli, storica della fotografia, già Direttrice del Museo di Storia della Fotografia Fratellii Alinari di Firenze. 

@Stefania Cappelletti

venerdì 22 maggio 2015

Paesaggi Industriali alla Mast PhotoGallery di Bologna


Fino al 6 settembre la Mast PhotoGallery di Bologna ospita la mostra fotografica “Industria oggi”, un percorso per immagini nell’industria contemporanea.
La mostra presenta 70 scatti di 24 artisti e fotografi che presentano una riflessione sulla rappresentazione del paesaggio industriale, interessandosi ai processi produttivi e al loro legame con la società, un’indagine sui rapporti di forza e sull’influenza dell’industria sull’uomo e gli effetti sulla natura.

Esposti lavori di grande impatto come la fotografia di Olivo Barbieri, lunga sette metri, che ritrae l’interno di uno stabilimento Ferrari, mostrando come i capannoni ormai siano luoghi molto luminosi e arredati con grandi piante d’appartamento ma completamente deserti; Henrik Spohler e Vincent Fournier hanno fotografato un mondo di dati e prodotti, automatizzati e robotizzati, in cui solo i cartelli aiutano a orientarsi. Nelle foto di Carlo Valsecchi gli impianti produttivi sembrano sculture di una “industrial fiction”.

Il fotografo Trevor Paglen ritrae il cielo e svela, nelle strisce bianche che lo attraversano, la presenza di orbite satellitari e di sistemi di sorveglianza militare a elevata tecnologia.
Thomas Struth nella sua opera “Tokamak Asdex Upgrade Interior 2” si occupa della ricerca tecnologica del Max – Planck – Institut. Le scure immagini stenoscopiche di Vera Lutter rappresentano la ancora presente oppressione e imponenza degli impianti industriali.


Il giapponese Miyako Ishiuchi immortala la centenaria produzione della seta in Giappone.
Esposte anche fotografie che ci ricordano come nella nostra epoca postmoderna, postindustriale, altamente tecnologica, esistano ancora molteplici diseguaglianze sociali create dal possesso e dall’uso dei mezzi di produzione e dalla competenze, tema affrontato da Jacqueline Hassink, Allan Sekula e Bruno Serralongue.

Ad van Denderen e Jim Goldberg mostrano le variopinte e flemmatiche correnti migratorie in contrapposizioni alle bianche fabbriche vuote. Le immagini scattate da Ed Burtinsky mostrano i luoghi e le attività di riciclaggio delle grandi navi da carico. Gli scatti di Sebastião Salgado ci ricordano che esistono ancora luoghi nel mondo in cui viene intensamente sfruttata la forza lavoro senza limiti.

La mostra include la proiezione di due film: “..Stromness…” di Simon Faithfull, che mostra la stazione baleniera nella Georgia del Sud raggiunta dall’esploratore Sir Ernest Shackleton nel 1917, attualmente abbandonata. “The forgotten space” di Allan Sekula e Noël Burch, film d’essay che documenta il sistema, spesso obsoleto e gravemente dannoso per il pianeta, del trasporto per mare dei containers, vincitore nel 2010 del Premio Speciale della Giuria Orizzonti alla Biennale del Cinema di Venezia.

@Stefania Cappelletti

lunedì 11 maggio 2015

The Western Front. Stanley Green alla Leica Galerie Milano



La Leica Galerie di Milano inaugura il 12 maggio una retrospettiva dedicata a Stanley Green, celebre fotoreporter statunitense, fondatore dell'agenzia Noor.

La mostra, dal titolo The Western Front, offre ai visitatori  una panoramica sulla scena musicale  punk di San Francisco, tra gli anni '70 e '80, attraverso 27 scatti.

Si tratta di un lavoro eseguito quando Green, ancora sconosciuto, frequentava gli ambienti musicali punk della città, e che lo portarono ad essere uno dei fotografi più richiesti o da band e artisti e i suoi scatti cominciano ad apparire a corredo di articoli ed interviste sui magazine più patinati dell'epoca. 

Il reportage è diventato nel 2013 un libro, “The Western Front” appunto, pubblicato da André Frère Edition grazie anche al lavoro di ricerca di Teun van der Heijden, art director e book designer olandese, che convince l'autore a trasformare il suo lavoro in un progetto editoriale ed espositivo.

Stanley Greene, fotoreporter di fama internazionale, nasce nel 1949 a Brooklyn (New York).Si avvicina al fotogiornalismo nel 1989, anno in cui il suo scatto “Kisses to All, Berlin Wall" diventa il simbolo indiscusso della caduta del Muro di Berlino. Nel corso della sua carriera documenta alcuni dei maggiori conflitti mondiali: dalla Georgia all’ Iraq, fino a Somalia, Kashmir, Libano e Ruanda.

Tra i suoi lavori più noti c'è certamente il reportage che il fotografo ha dedicato alla guerra in Cecenia, raccolto poi nel libro Open Wound.

E' anche vincitore del prestigioso Eugene Smith Humanistic Grant e del Getty Award for Editorial Images del 2011.

@Antonietta Usardi



La Guerra Civile Americana alla Casa di Vetro.


Fino al 28 giugno presso la Casa di Vetro, via Luisa Sanfelice 3, in anteprima per l’Italia sarà visitabile la mostra fotografica “Nordisti contro Sudisti. La guerra civile americana” .
Le immagini esposte provengono dallo Stil Picture Branch of National Archives and Records (NARA) e dalla Library of Congress degli Stati Uniti.

L’esposizione racconta, attraverso le fotografie, la sanguinosa guerra che vide contrapposti nordisti e sudisti in nome della fine della schiavitù e di due visioni inconciliabili sul futuro dell’America nel mondo.


Tra gli autori esposti alcuni dei più importanti fotografi della storia della fotografia di reportage americana come Matthew B. Brady, Alexander Gardner e Timothy O’Sullivan. Unite a questi si aggiungono le immagini realizzate da fotografi minori o addirittura sconosciuti, arruolati tra le file dei corpi di ingegneri dell’esercito, e quelle arrivate al Dipartimento della Guerra da donazioni di privati cittadini.


La mostra è inserita nel progetto History & Photography che ha per obbiettivo di raccontare la storia contemporanea attraverso la fotografia, svelando al pubblico collezioni e archivi fotografici pubblici e privati spesso sconosciuti.

La mostra è prodotta da Eff&Ci – Facciamo Cose, società che fornisce servizi a chi opera nella cultura e nel sociale, ed è curata da Alessandro Luigi Perna, co-ideatore di Memorandum – Festival della Fotografia Storica di Torino, Biella e Roma e ideatore di All you need is photography! Unlimited Edition Photo Festival di Milano.


@Stefania Cappelletti

giovedì 23 aprile 2015

L'Urlo Indifferente. Stefano Cioffi al Museo di Roma in Trastevere




Il Museo di Roma in Trastevere ospita dal 13 maggio al 21 giugno una mostra dedicata alla Grande Guerra: un progetto fotografico di Stefano Cioffi che ripercorre i luoghi raccontati dal diario di guerra del naturalista e geografo Giovanni De Gasperi, morto in battaglia nel 1916.

Divenuto famoso da giovanissimo per un’avventurosa spedizione nella Terra del Fuoco, all’inizio della guerra De Gasperi fu arruolato come ufficiale degli alpini e schierato con le sue truppe sul passo di monte Croce, tra Coltrondo e Padola, nel Comelico.

Il suo diario, pubblicato per volontà della famiglia nel libro che accompagna la mostra, affascina per la lucidità con cui descrive un fronte di guerra comunque in grado di suscitare riflessioni sulla natura e sul paesaggio.

Così Maurizio de Bonis, curatore della mostra:

"Cioffi lascia che il suo sguardo ci racconti l’imperscrutabile complessità della situazione ambientale e la deriva di una coscienza umana che ha cancellato il concetto di convivenza civile; e in più allude compostamente alla brutalità con la quale l’uomo ha violato il linguaggio della natura. Le immagini che fermano l’imbrunire o che ci mostrano l’arrivo di un’inquietante bruma permettono al fotografo di narrare visivamente la frattura tra umanità e natura.
Proprio all’interno di questa contraddizione, così ben messa a fuoco, è rintracciabile il precipizio infinito della stoltezza dei comportamenti umani e della separazione totale tra Storia e Natura, tra dimensione politica della società e dimensione astorica e significante del mondo."

@Antonietta Usardi

lunedì 20 aprile 2015

Liu Xiaofang Per la Prima Volta in Italia alla MC2 Gallery



La MC2 Gallery (via Malaga 4) ospita per la prima volta in Italia una personale della fotografa cinese Liu Xiaofang.

Un’estetica onirica che attinge dai suoi ricordi d'infanzia e di contemplazione poetica del mondo che la circonda, contraddistingue il lavoro di questa giovane e promettente fotografa.

I suoi paesaggi, delicati e apparentemente utopici, confondono i confini tra il mondo reale e l'immaginazione, lasciando che lo spettatore si interroghi sul concetto di verità e realtà: uno stile che richiama la pittura tradizionale cinese, particolarmente nota per i suoi paesaggi, resi indefiniti dalla nebbia.

Ponendosi dunque in un punto intermedio tra pittura e fotografia, questi lavori ricreano un mondo di fantasie fiabesche, in cui l’illusione sconfina nella realtà, seguendo il percorso dei vaghi ricordi d’infanzia. Attraverso queste visioni surreali Liu riesce così a evocare in modo dolce e naturale un senso di nostalgia verso il proprio passato.

Liu Xiaofang si è laureata presso il Dipartimento di Fotografia, all’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino.
Nel 2010 è stata tra i pochissimi artisti a essere nominata tra i più promettenti fotografi contemporanei dal Musée de l' Elysée di Losanna, in Svizzera; Liu ha partecipato alla mostra “reGeneration2” e a diverse mostre internazionali come la mostra itinerante “Photographers Today”. Nello stesso anno ha mostrato la sua creatività e il proprio talento a Paris Photo. Una delle sue visioni circolari è stata scelta nel 2008 come immagine dei Giochi Olimpici di Pechino.

Liu Xiaofang ha esposto in mostre collettive in tutto il mondo, tra cui Cina, Giappone e Svizzera.

@Antonietta Usardi


Franco Fontana. Full Color. Una Retrospettiva a Pescara



Il Museo Vittoria Colonna di Pescara ospita dal 30 aprile al 6 settembre una retrospettiva dedicata a Franco Fontana e al suo lavoro fotografico.

Un percorso in centro trenta foto che racconta un universo di colori così brillanti da apparire quasi irreali: composizioni di linee e piani sovrapposti, geometrie costruite sulla luce, un mondo senza uomini dove la figure umana viene svelata in negativo, sublimata in ombre lunghe, a suggerire contemporaneamente l’idea di presenza e di assenza.

L'esposizione è articolata in diverse sezioni tematiche, a partire dai paesaggi degli esordi, passando per le diverse ricerche dedicate ai paesaggi urbani, al mare, alle geometrie delle ombre, alla luce americana, fino ad una piccola sezione dal titolo Piscine.

Franco Fontana è considerato uno dei maestri italiani della fotografia a colori.

Nato nel 1933 a Modena, città dove si riscontra già dall’inizio del Novecento una tradizione fotografica piuttosto radicata, Franco Fontana si avvicina alla fotografia nei primi anni Sessanta, secondo un percorso comune a molti della sua generazione, ossia dall’esperienza della fotografia amatoriale, ma in una città che è culturalmente molto attiva, animata da un gruppo di artisti di matrice concettuale, seppure ancora agli esordi, tra cui vi sono Franco Vaccari, Claudio Parmeggiani, Luigi Ghirri e Franco Guerzoni.

Il lavoro di Franco Fontana condivide con questa corrente il bisogno di rinnovamento e di messa in discussione dei codici di rappresentazione ereditati, in campo fotografico, dal Neorealismo, ma pone particolare attenzione e cura anche agli esiti visivi e alla componente estetica. Nel 1963 avviene il suo esordio internazionale, alla 3a Biennale Internazionale del Colore di Vienna.

@Antonietta Usardi

mercoledì 15 aprile 2015

Le Fogne di Parigi al Museo di Trastevere



Fino al 27 aprile il Museo di Trastevere ospita una mostra dedicata ad un volto poco conosciuto di Parigi, quello delle fogne.

Si chiama Ici- Bas. Le Fogne di Parigi e ci porta, grazie alle fotografie di Selene de Condenat negli abissi della Ville Lumière.

Dalla loro organizzazione alla fine del 1700, les égouts, le fogne parigine non sono mai state visitate da nessun fotografo: Sélène de Condat ha trascorso sei mesi nel ventre di Parigi insieme ai suoi fognaioli: ombre, di luci, di stalattiti di chiffons, sculture di rifiuti, acque e luoghi scuri, donne e uomini che – come Ulisse – scoprono ogni giorno una nuova meta.

La mostra Ici-Bas. Le fogne di Parigi -  è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e al Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dal Comune di Parigi e dall'Institut Français Italia a cura di Jean Yves Quierry e Pierre Higonnet con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura 


@Antonietta Usardi

Steve Mc Curry in Mostra a Roma con Oltre lo Sguardo



Dopo il successo ottenuto a Milano con oltre 14mila visitatori, la mostra Oltre lo Sguardo si sposta a Roma nel Teatro1 di Cinecittà (via Tuscolana 1055).

Proprio a partire dalle molte immagini scattate da Mc Curry tra i set e i magazzini della città del cinema che prende avviala mostra dedicata al grande fotografo, famoso in tutto il mondo per i reportage e i ritratti, realizzati in alcuni dei paesi più sofferenti e difficili del pianeta.

Un percorso, creato da Peter Bottazzi, che vuole spingere lo spettatore ad andare, appunto, oltre lo sguardo, oltre l'immagine e la prima impressione, attraversare la porta dell'empatia e vincere così la paura e il dolore.

Tra le sue immagini più famose, in mostra, c'è anche il ritratto di Sharbat Gula, pubblicato per la prima volta su National Geographic, la ragazza afgana che è diventata una delle icone assolute della fotografia mondiale.

Curata da Biba Giacchetti e Peter Bottazzi la mostra è prodotta da Cinecittà si Mostra e Civita Cultura in collaborazione con SudEst57, con il sostegno di Lavazza, Dimensione Suono Roma come media partner.

@Antonietta Usardi

martedì 14 aprile 2015

45 Frames from Photovogue in Mostra da Leica Galerie Milano



Un tuffo nel cuore di Vogue quello proposto da Leica Galerie Milano (Via Mengoni, 4 – angolo Piazza Duomo), con la mostra “45 frames from PhotoVogue” in collaborazione con Vogue Italia.

La mostra, curata da Alessia Glaviano, Senior Photo Editor di Vogue Italia e de L’Uomo Vogue, con Chiara Bardelli Nonino, Photo Editor di Vogue Italia, nasce daPhotoVogue, piattaforma del sito di Vogue Italia su cui gli utenti possono caricare le proprie foto.

Ritratti, reportage, moda, street fotografi: oltre 100mila immagini dal 2012 ad oggi: le immagini scelte, 45 in totale, sono il fulcro dell’esposizione che rimarrà alla Leica Galerie di Milano fino al 10 maggio 2015.

Una giuria composta dalle curatrici e da Andrea Pacella, Marketing Manager di Leica Camera Italia, giudicherà gli scatti dei partecipanti e decreterà il miglior autore; il vincitore riceverà in premio la nuovissima Leica T, al secondo e al terzo classificato invece sarà assegnata una Leica C.


Per informazioni sul canale PhotoVogue http://www.vogue.it/photovogue

Inaugurazione 22 aprile ore 19.30.

@Antonietta Usardi

mercoledì 8 aprile 2015

Milano Capitale della Fotografia con Milan Image Art Fair

 

Milano capitale della fotografia con Milan Image Art Fair, in programma dal 10 al 13 aprile nel nuovo quartiere di Porta Nuova ex Varesine. 

Una kermesse molto attesa che vede coinvolti ben 145 espositori, e fotografi di fama internazionale con incontri, eventi, letture portfolio e mostre. 

Tra le mostre previste vi segnaliamo due appuntamenti. Il primo è una riflessione sulla fotografia e sulla funzione del libro fotografico. Si chiama Uno sguardo lento – Il fotolibro d’artista in Italia, grazie alla riflessione operata dai curatori Roberto Maggiori e Danilo Montanari: un'analisi a tutto tondo, che spazia dai progetti di grandi editori specializzati per arrivare al fenomeno del dummy e del self-publishing. 

Tra i libri sotto la lente di ingrandimento vi sono quelli pubblicati tra gli anni Settanta e oggi, di autori come Olivo Barbieri, Giuseppe Chiari, Mario Cresci, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Francesco Jodice, Nino Migliori, Maurizio Nannucci, Roberto Salbitani, George Tatge, Franco Vaccari, Paolo Ventura, Cucchi White, Italo Zannier e Paolo Gioli, protagonista del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2015. Insieme a loro anche autori più giovani come Jacopo Benassi, BlisterZine, Michele Buda, Giuseppe De Mattia, Alessandra Dragoni, Marcello Galvani, Giulia Marchi, Allegra Martin, Luca Massaro, Armando Perna, Mustafa Sabbagh.


La seconda torna alle origini della fotografia e all'uso del mezzo fotografico, attraverso uno sguardo inedito sul lavoro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, più noto come pittore (tra le sue opere una universalmente conosciuta e riprodotta c'è il Quarto Stato), ma che utilizzava la fotografia come strumento di studio per la pittura. Si chiama Il “Tempo ritrovato – Fotografie da non perdere. Il Quarto Stato e il territorio di Volpedo nelle fotografie del fondo Giuseppe Pellizza”, a cura di Daniela Giordi con opere provenienti dall’Archivio Pellizza da Volpedo. 

 @Antonietta Usardi

giovedì 19 marzo 2015

Brassai in Mostra a Palazzo Morando



La nebbia, una Parigi notturna e soffusa che emerge dalla luce dei lampioni. C'è tutto l'amore per la sua città negli scatti di Gyula Halasz, in arte Brassai

Palazzo Morando gli dedica una retrospettiva, a cura di Agnès de Gouvion Saint Cyr: 260 fotografie originali che raccontano il lavoro del grande maestro. Una ricerca tutto tondo che propone una versione personalissima della città e dei suoi abitanti: intellettuali e artisti, ma anche prostitute, ubriaconi, ballerine e saltimbanchi. 

L’iniziativa, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia, è senz'altro una magnifica occasione per scoprire l’opera cinquantennale di un interprete straordinario.

 

In occasione della mostra l’Institut français di Milano propone martedì 31 marzo, 14 e 21 aprile (ore 20), presso la propria sala cinema nella sede di Corso Magenta 63, una preziosa selezione di film in lingua originale in visione gratuita.

La mostra è aperta dal 20 marzo al 28 giugno con i seguenti orari: mar.-dom. ore 10-19.

@Antonietta Usardi