sabato 5 marzo 2016
Mostra fotografica di Elvira Pavesi CROMOEMOZIONI
“Come un equilibrista sul tetto del mondo, non temo di cadere, mi concentro sul mio andare avanti e intanto mi godo la vista di un incantevole panorama”
(A. Vanligt)
Viene in mente il poeta dei social network quando si pensa a Elvira Pavesi, per quel suo modo di districarsi con fare acrobatico e al contempo elegante tra i mille impegni di lavoro e famiglia e la sua passione per la fotografia, che non si limita unicamente alla produzione di immagini ma si spinge alla presidenza del Circolo Fotografico Cizanum. Ma è proprio in veste di Fotografa che esce fuori il suo animo acrobatico. Le sue foto non sono mai scontate, proprio come il percorso dell’acrobata che assaggia con la punta dei piedi il vuoto sotto la corda fissata tra i pali dell’ovvio. E allora, con passi briosi alternati a mezze capriole, cattura il fiato di chi la osserva con il naso all’insù, sorprendendo con esplosioni di colore che lei spesso ama ingabbiare in geometrie rigorose, come se stesse scrivendo la grammatica della fantasia. Quando poi credi di aver capito il suo percorso e azzardi un pronostico sulla sua prossima mossa, ecco che lei ti spiazza di nuovo, piroettando su sé stessa per interpretare a modo suo temi che per altri fotografi sono spesso una trappola colma di banalità. Fa il suo spettacolo con la capacità unica di goderselo mentre è in corso. Si gode il panorama del mondo, che osserva vedendo cose che sfuggono ai più. E quando hai la fortuna di guardarlo con i suoi occhi, trovi bellezza, colore, fantasia dove di solito non avresti neppure soffermato lo sguardo. Elvira è la differenza tra guardare e vedere. Tutti siamo capaci di vedere, ma pochi tra noi sono quelli in grado di guardare. Lei è una di queste persone; solo che non si accontenta di guardare, ma interpreta, ed ogni volta è un ohhhh di stupore. Proprio come quando resti senza fiato fissando l’acrobata al circo volteggiare a passo sicuro sulla corda tesa nel vuoto. Con l’unica differenza che Elvira lo fa con scarpe tacco 12! (Barbara Miele)
Inaugurazione:
Domenica, 6 MARZO 2016 - ore 11.15
Spazio espositivo di Villa Marazzi Via Dante, 47 - Cesano Boscone (MI)
(seguirà rinfresco)
Apertura della Mostra dal 6 al 20 marzo 2016
Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00 - Sabato e Domenica: dalle 10.30 alle 12.30 - dalle 17.00 alle 19.00
Ingresso libero
Per informazioni cizanum@gmail.com
Tel. 3391392457 - FB ElvyColors
venerdì 4 marzo 2016
LUCA ROTONDO METROPOLITAN LULLABIES, Premio Amilcare G. Ponchielli 2015
“Metropolitan Lullabies” è il progetto fotografico vincitore della dodicesima edizione del Premio Amilcare G. Ponchielli. Il Premio è organizzato e sostenuto dal 2002 dal G.R.I.N. (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale.
Daniela Hamaui, direttore editoriale dei periodici de La Repubblica e presidente della giuria composta da Maurizio Zanuso (Galleria Bel Vedere), Alessandro Grassani (fotografo e vincitore del Premio Amilcare G. Ponchielli 2014), Mariuccia Stiffoni Ponchielli e i tre membri del GRIN (Laura Incardona, Mariella Sandrin e Alfredo Albertone), ha premiato quest’anno Luca Rotondo.
La motivazione firmata da Alfredo Albertone: “Nel guardare il lavoro di Luca Rotondo siamo rimasti colpiti per la precisione e forza delle immagini. Metropolitan Lullabies racconta una città ben nota a tutti noi milanesi, se volete una realtà vista e forse stravista ma che mostra con umanità, discrezione e garbo gli homeless, i senza casa... “fantasmi” ignorati dai più che molto spesso non li vogliono vedere.
Queste fotografie ben calibrate da un ottimo dominio tecnico sono segnale di grande rispetto umano e dimostrano con buona potenza narrativa il cuore di una città, sempre e comunque ricca, sfavillante anche nella sua notte, vissuta poi da persone che cercano in essa un rifugio non una dimora. In questo lavoro Il centro di Milano con i suoi marmi, le sue architetture, le sue boutiques, il suo benessere diventano "culla" di marmo e cemento degli homeless. Un racconto visivo quello di Rotondo apparentemente fatto di singole foto, ma che a nostro parere diventano un insieme importante e non ripetitivo, immagini che si legano fra di loro in modo attento dove umanità e architettura divengono un tutt'uno. In questo reportage, una sorta di “ninna nanna” ben raccontata, crediamo di scorgere un segnale forte e moderno di racconto fotografico”.
Inaugurazione giovedì 31 marzo 2016, ore 18-21
Bel Vedere fotografia – Milano, via Santa Maria Valle 5
tel+fax 02.6590879 – belvederefoto.it – facebook.com/belvederefotografia
La mostra è aperta dal 1 al 23 aprile 2016
da martedì a sabato, ore 15-19, ingresso libero
Luca Rotondo (Milano 1989) dopo studi classici ed economici, comincia a dedicarsi attivamente alla fotografia nel 2010 e tre anni dopo si diploma con il lavoro di tesi e il libro Ipotesi di paesaggio, a cura di Angela Madesani, critica d'arte e storica della fotografia. La sua ricerca artistica si focalizza principalmente sull'indagine del paesaggio, specialmente quello urbano, e nell'ultimo periodo comincia una serie di lavori di approfondimento sul tema del ritratto. Collabora con agenzie di comunicazione, aziende, progettisti e architetti; lavora nel mondo dell'editoria e pubblica su Interni Magazine, Domus, Living, IO donna, D di Repubblica, Planum e Fotografi. Nel 2015 si dedica a lungo al tema EXPO, producendo diversi reportage sull'argomento e operando come fotografo ufficiale del padiglione Russia e collaborazioni esterne con Cina, USA e Regione Lombardia. Nel 2015 vince la XII edizione del Premio Amilcare G. Ponchielli indetto dal G.R.I.N. (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale) con il progetto Metropolitan Lullabies. Sono diverse le sue partecipazioni a mostre personali e collettive e alcune sue opere fanno parte della collezione Bracco.
martedì 23 giugno 2015
Uno Sguardo su Milano allo Spazio Oberdan
lunedì 11 maggio 2015
The Western Front. Stanley Green alla Leica Galerie Milano

La Leica Galerie di Milano inaugura il 12 maggio una retrospettiva dedicata a Stanley Green, celebre fotoreporter statunitense, fondatore dell'agenzia Noor.
La mostra, dal titolo The Western Front, offre ai visitatori una panoramica sulla scena musicale punk di San Francisco, tra gli anni '70 e '80, attraverso 27 scatti.
Si tratta di un lavoro eseguito quando Green, ancora sconosciuto, frequentava gli ambienti musicali punk della città, e che lo portarono ad essere uno dei fotografi più richiesti o da band e artisti e i suoi scatti cominciano ad apparire a corredo di articoli ed interviste sui magazine più patinati dell'epoca.
Il reportage è diventato nel 2013 un libro, “The Western Front” appunto, pubblicato da André Frère Edition grazie anche al lavoro di ricerca di Teun van der Heijden, art director e book designer olandese, che convince l'autore a trasformare il suo lavoro in un progetto editoriale ed espositivo.
Stanley Greene, fotoreporter di fama internazionale, nasce nel 1949 a Brooklyn (New York).Si avvicina al fotogiornalismo nel 1989, anno in cui il suo scatto “Kisses to All, Berlin Wall" diventa il simbolo indiscusso della caduta del Muro di Berlino. Nel corso della sua carriera documenta alcuni dei maggiori conflitti mondiali: dalla Georgia all’ Iraq, fino a Somalia, Kashmir, Libano e Ruanda.
Tra i suoi lavori più noti c'è certamente il reportage che il fotografo ha dedicato alla guerra in Cecenia, raccolto poi nel libro Open Wound.
E' anche vincitore del prestigioso Eugene Smith Humanistic Grant e del Getty Award for Editorial Images del 2011.
@Antonietta Usardi
La Guerra Civile Americana alla Casa di Vetro.
lunedì 20 aprile 2015
Liu Xiaofang Per la Prima Volta in Italia alla MC2 Gallery

martedì 17 febbraio 2015
Carpe Diem- Heinz Schattner alla Galleria Statuto13

venerdì 19 dicembre 2014
I Lavoratori del Cibo. L'Archivio del Lavoro in Mostra a Palazzo Moriggia
