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venerdì 18 settembre 2015

Storie #2/1 – Patagonia. Un reportage di Luca Vangelista

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«Le strade, le pietre, il cielo, la vegetazione, gli odori, erano sempre gli stessi e, nonostante le spedizioni durassero mesi, sembrava di trovarsi sempre allo stesso punto: all’inizio, tutto questo poteva rappresentare una sorta di monotonia, ma con il tempo si capì che invece si trattava semplicemente di immensità»

Un reportage di Luca Vangelista >>

Storie #2/2 – Samlor. Un reportage di Claudio Iacono

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«Siamo rimasti circa un centinaio qui a Chiang Mai a guidare i Samlor e siamo ormai tutti molto vecchi e malandati. La città si è ingrandita enormemente negli anni e il traffico è tremendo così come anche l'inquinamento. Pedalo tutto il giorno tra vecchi camion e miliardi di motorini che rendono l'aria irrespirabile»

Un reportage di Claudio Iacono >>

Storie #2/3 – Prima del petrolio. Un reportage di Marco Palladino

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«La pioggia è anche detta ‘megaphusp’ (fiore di nuvole) e ci sono almeno 25 nomi che fanno riferimento ad altrettanti sistemi idraulici per l’irrigazione e l’acqua potabile, che hanno fatto del Rajasthan il più fiorente deserto della terra.»

Un reportage di Marco Palladino >>

Storie #2/4 – Festina lente. Un reportage di Sandro Chiozzi

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«Se impieghi troppo poco a fare un lavoro si fidano poco, perché pensano che se l’hai fatto così velocemente non puoi averlo fatto bene. Questo modo di vivere è strettamente interconnesso con il mantenimento delle abitudini radicate, con il ritmo delle giornate che viene rispettato e rimane immutabile o quasi, generazione dopo generazione.»

Un reportage di Sandro Chiozzi >>

Storie #2/5 – Velocità relativa. Una gallery di Giuseppe Conti

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«una nuvola di neve ghiacciata la loro terra, i momenti di vita scorrono per un ribaltamento relativistico. Persone, case, neve che turbina in attimi che subito sono sostituiti da altri attimi e che restano solo sul supporto fotografico. Uno sguardo nel flusso»

Una gallery di Giuseppe Conty >>

Storie #2/6 – Il trabucco di Peschici. Una storia fotografica di Stefano Baglioni

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«Lui, il nostro comandante, è sempre lì silenzioso e melanconico che controlla e dà il tempo all’apertura delle scene. Mostra, per attrarre i turisti e un po’ di guadagno, con timido, insicuro e quasi estraneo fare, delle riproduzioni in miniatura della “macchina da pesca”. Le ha realizzate con cura e ricchezza di particolari conoscendo anche i segreti più reconditi del modello originale»

Una storia fotografica di Stefano Baglioni >>

Storie #2/7 – Magnifiche Presenze. Reportage di Mauro Navarra

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«Tanti sono stati gli stranieri che dal settecento hanno incluso come meta principale dei loro viaggi all’estero Roma “la città eterna”. E molti di questi sono rimasti qui o per l’incanto che hanno provato e che li ha spinti a non ripartire o per la disgrazia di finire la loro vita sulla terra italiana per malattie o incidenti come i due grandi poeti romantici inglesi John Keats e Percy Bysshe Shelley»

Reportage di Mauro Navarra in Storie #2 >>

lunedì 18 maggio 2015

Storie #1/6 - Negli occhi, nel cuore, nelle mani. Basket Paraolimpico


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Foto scattate durante le Olimpiadi del Salento. Una sera come altre, poche persone sugli spalti, il vuoto attorno che fa risuonare più diffusamente le voci degli atleti. Che continuano a giocare ben oltre l’orario stabilito, incuranti di pubblico o gratificazioni.



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"Pictures shot during the Olympics in Salento, a sporting event that gave good space to Paralympic sports. During a special evening, where few people were in the stands, where the silence made more acutely resonate the voices of the players, who continued to play long after scheduled time, regardless of public or gratification. They were not interested in, they played for a bigger challenge, for themselves. They would continue for hours, even when the lights were turned off. There are no words to describe the athletic, the energy, the power that these guys have in their eyes, heart and hands. I kept several days on photographing sporting events for work, but here I faced a very different show. It is perhaps the purest and most powerful shape of sport. An agonistic action that goes beyond the limits imposed by destiny. Paralympic basketball is one of the oldest paralympic games. Historically this discipline was one of the first to be used by the English neurologist Ludwig Guttmann as rehabilitative therapy for veterans of the Second World War. There are no substantial differences in regulation with respect to the common basket; provided, however, are some particular infringements: It is not allowed to rise from the seat of the wheelchair (it is considered a technical foul), advancing with the ball without dribbling after two thrusts, to lift off the ground at the same time the two rear wheels while having the ball in hands. It is also considered intentional foul, punishable with 2 free throws and possession to the opposing team, to hold hands with the chair of the opponent. The wheelchair basketball is one of the few sports for disabled athletes that puts in the field people with different types of disabilities, and especially different physical potential.

Storie #1/5 - Ho incontrato Gutenberg Tipografia storica a Città di Castello


La tradizione che resiste, incessante, in epoca di digitalizzazione pervasiva, è il racconto sulla tipografia tipografia storica di Città di Castello, fotografata da Stefano Baglioni, a ricordarci che Gutenberg esiste ancora, basta cercare bene e tornare a camminare tra i borghi del Belpaese.
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Storie #1/4 - Oasi Felina di Porto Garibaldi (FE) La Pietas si paga

Senzatetto, abbandonati in strutture fatiscenti, sono i gatti dell'oasi felina di Porto Garibaldi. Una vicenda che tocca i nostri piccoli amici animali e racconta ancora una volta che in questo paese la buona volontà delle persone interviene laddove le istituzioni latitano
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La Pietas si paga. Hic et Nunc - vai alla gallery >>
 

Storie #1/3 - La fine d'anno dei senzatetto di Roma


Superstiti, coloro che resistono ai margini. C'è una logica perversa che trasforma le persone semplicemente in emarginati. Non è una logica oggettiva, è una frattura psicologica e sociale che alcuni portano fino alla fine, alla loro fine. Difficile non essere retorici. Finisce l'anno e il numero dei senzatezzo nella capitale d'Italia cresce di migliaia di persone. Se non bastassero i numeri..

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Storie #1/2 - Vite in bilico a Tor Bella Monaca


La vita di chi trasforma giorno per giorno una periferia degradata in un luogo di condivisione e resistenza culturale, la resistenza degli anziani e dei disabili, la lotta per rivendicare i propri diritti di cittadini. La quotidianità nel quartiere a più alta concentrazione di disiagio sociale della capitale.

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Il quartiere di Tor Bella Monaca - vai alla gallery >>

Storie #1/1 - L’istante di Roberto (anonimo terremotato)

I disastri e le calamità che accompagnano la storia del nostro paese mettono a nudo le sue ataviche fragilità. Il terremoto che colpì la provincia dell'Aquila nel 2009 lasciò molte vittime e macerie non solo nel tessuto urbanistico, soprattutto in quello sociale. L'Aquila ancora oggi è una ferita aperta sull'incapacità dei governi di risanare la devastazione

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Storie #1/0 - Terremoto in Abruzzo: Onna e Paganica – Earthquake of L’Aquila


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Il terremoto del 2009 in Abruzzo nella zona dell'Aquila alle ore 3:32 di Magnitudo Richter 5.8, pari all'ottavo-nono grado della scala Mercalli, con epicentro registrato a cinque chilometri di profondità, la scossa è stata seguita da decine di repliche.

Il terremoto, sentito in tutto il centro Italia, ha causato gravi danni agli edifici di tutta la zona interessata: nel centro storico dell'Aquila sono stati molti i crolli, e molte anche le persone che per paura si sono riversate nelle strade e molte sono state intrappolate tra le macerie. La zona più colpita è nei dintorni di Paganica, nell'epicentro del terremoto. Onna è stata praticamente rasa al suolo.

All'Aquila sono diversi i crolli e le lesioni: Università distrutta, parte dell'Ospedale crollata, subito messo in sicurezza dalla protezione civile, oltre alle decine di crolli di edifici. Danni a edifici e lesioni si riscontrano anche ad Avezzano con telefoni ed elettricità in tilt; nel resto della regione sono molte le persone in strada, da Pescara a Sulmona, da Teramo a Chieti.

Anche a Roma i palazzi hanno tremato a lungo e la gente è scesa in strada, soprattutto nella zona nord di Roma ma nessun danno è stato riscontrato nella capitale.

Il terremoto in Abruzzo ha causato il crollo di tantissime strutture; il bilancio delle vittime è pesante perché la scossa ha sorpreso la gente nel sonno. Il conto delle vittime è stato di oltre 100 persone, oltre 1500 feriti e centomila sfollati.

I danni prodotti dal terremoto al viadotto dell'autostrada A/24 Roma-L'Aquila-Teramo nei pressi dello svincolo di Tornimparte sono gravi e hanno prodotto una chiusura prolungata del tratto fino al capoluogo.




At least 180 dead after the earthquake in Aquila, Onna and Paganica in Italy.

The earthquake that was triggered at 3.00 am in the Italian city L'Aquila and affected all the surrounding villages, arriving to the capital city Rome.

It reached the magnitudo of 6.5 point (Richter) in its core and destroyed many buildings, even a whole village (Onna), and claimed several victims (at least 180 people died, other 250 are missing).

I took pictures from the villages of Onna and Paganica, those that received the highest damages among the many affected.

The pics were taken the day after the night when the earthquake started and while other secondary sismas were still affecting the villages.

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