martedì 24 febbraio 2015
Fotografe. Wanda Wulz. Fotografie, Futurismo e Sperimentazione
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Un volto di donna, un gatto: due immagini restituiscono nitido e perfetto un modello di archetipo femminile, che fece epoca e che proiettò la sua creatrice, Wanda Wulz, nella scena fotografica internazionale.
IO+Gatto, ottenuta dall'assemblaggio di due negativi, presentata proprio a una mostra futurista tenutasi a Trieste nell'aprile del 1932, è senz'altro il lavoro più noto di Wanda Wulz, conservato oggi al Metropolitan Museum di New York.
Per Wanda la fotografia è pane quotidiano.
Palazzo Hirshl, al numero 19 di Corso Italia a Trieste, dove nasce nel 1903, è anche la sede dell'atelier fotografico fondato dal nonno Giuseppe, importante esponente della vita culturale triestina.
Wanda e la sorella Marion, istruite dal padre Carlo, famoso per i suoi ritratti femminili, vi lavorano sia come modelle che come fotografe.
In epoca di profonde trasformazioni culturali e sociali, Wanda, pur continuando la tradizione di famiglia e il lavoro in studio, sente il bisogno di trovare una propria via fotografica nel mondo e sperimenta.
Sul finire degli anni Venti, comincia ad interessarsi al fotodinamismo.
Il principio è affascinante: liberare la fotografia dalla staticità e restituirle il naturale senso del movimento.
Le foto non sono "mosse", per dirla da profani, ma concepite per rendere l'intera traiettoria del gesto: non la singola nota di un concerto ma l'intera sinfonia.
Il passaggio successivo sono i fotomontaggi con effetto dinamico.
Scattare la foto è il primo passo, e per Wanda l'indagine sul movimento perde la propria connotazione fisica, per trasformarsi in una riflessione sul divenire e sul cambiamento.
Io+gatto ne è l'esempio perfetto.

Nell'immagine risulta infatti impossibile separare le due fisionomie: ci troviamo di fronte ad un nuovo essere, una perfetta simbiosi tra umano e felino, una Eva diversa, una nuova visione della donna che rifugge gli schemi tradizionali e cerca liberamente la propria espressione.
La breve ma interessante stagione artistica di Wanda Wulz si conclude sul finire degli anni Trenta, quando la donna abbandona l'arte per dedicarsi alla professione, che lascia solo pochi anni prima di morire.
Wanda Wulz nasce a Trieste il 25 luglio 1903. Le prime esperienze nel campo della fotografia le fa con il padre nello studio fotografico fondato dal nonno.
Rimasta orfana a 25 anni, comincia la sua personale carriera artistica ma il suo cammino futurista vede gli inizi solo nel 1931, in seguito all'incontro dell'artista triestina con Marinetti.
Alla fine degli anni '30 abbandona il futurismo per dedicarsi alla fotografia professionale.
Wanda Wulz muore a Tireste il 16 aprile 1984, dopo aver lavorato come fotografa fino all'età di 77 anni.
Antonietta Usardi
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