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sabato 1 marzo 2014

Calcio Storico Fiorentino
una tradizione di oltre cinque secoli

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Antiche rivalità e la voglia di vincere sempre e comunque: quattro squadre per quattro quartieri, nella cornice di una fantastica Firenze: “C’È UN GIOCO ANTICO, UN GIOCO SENZA REGOLE, DOVE I COMPAGNI SONO FRATELLI DI SANGUE, E GLI AVVERSARI NEMICI GIURATI. QUATTRO SQUADRE, QUATTRO COLORI, GIOCANO PER LE PROPRIE DONNE, VINCONO PER IL PROPRIO QUARTIERE. MOLTI UOMINI, UN SOLO DESIDERIO: VINCERE LA PAURA, SCOPRIRE SE STESSI, FRA PUGNI, CAREZZE E FUOCHI D’ARTIFICIO”. Con queste poche, ma significative, parole viene introdotto nel sito ufficiale quello che viene considerato l’origine di alcuni sport che a oggi sono tra i più famosi nel mondo, come il calcio, il football ed il rugby.

di Luca Vangelista

Apparso attorno alla fine del Quattrocento, le partite di Calcio Storico si svolgevano solitamente nel periodo del Carnevale, e venivano giocate da due squadre, presumibilmente con un pallone ripieno di stracci o di pelle su terreni sabbiosi, il cui solo obiettivo era quello di portare la palla oltre il campo dell’avversario con qualsiasi mezzo.
Il fenomeno si diffuse rapidamente tra i giovani fiorentini, al punto che questi lo praticavano frequentemente in ogni strada o piazza della città; era talmente popolare che nel gennaio del 1490, trovandosi l’Arno completamente ghiacciato, su di esso venne delimitato un campo e giocate alcune partite.

la parata prima della partita - vai alla gallery >>

Con il passare del tempo, però, soprattutto per problemi di ordine pubblico, si andò verso una maggiore organizzazione, ed il calcio cominciò ad essere praticato soprattutto nelle piazze più importanti della città, portando i fiorentini a cimentarsi in vere e proprie sfide. Le squadre vantavano nelle loro compagini nomi altisonanti di nobili, illustri personaggi della vita pubblica cittadina e delle casate più importanti di Firenze (ad esempio, i Medici), che vestivano le sfarzose uniformi dell'epoca, le quali diedero poi il nome a questo sport.

Sono molte le partite passate alla storia, vuoi per il contesto in cui sono state giocate, vuoi per i fatti avvenuti durante il loro svolgimento e riportati dalle cronache del tempo, oppure soltanto per le personalità illustri che vi presero parte. Ma "la partita" per eccellenza, a cui si ispirano le sfide di oggi, è quella che venne giocata in piazza di Santa Croce a Firenze il 17 febbraio 1530 durante l'assedio della città; in quell’occasione, infatti, venne lanciata una delle più grandi sfide dalla Repubblica fiorentina all’imperatore Carlo V, quando la popolazione assediata da molti mesi dalle truppe imperiali, diede sfoggio di coraggio e indifferenza mettendosi a giocare al Calcio Storico in piazza Santa Croce, dando l’impressione di non considerare l’esercito dell’Impero degno di attenzione. La popolarità di questo gioco durò per tutto il Seicento, ma nel secolo successivo cominciò un lento declino che lo portò di lì a poco alla scomparsa, almeno come evento organizzato.


La partita che diede il via alla rinascita del gioco nel XX secolo si giocò nel maggio del 1930 quando, per la ricorrenza del quattrocentenario dall'Assedio di Firenze, su iniziativa del gerarca fascista Alessandro Pavolini, venne organizzato il primo torneo tra i quartieri della città; da allora, salvo che per il periodo bellico, ogni anno, solitamente nel mese di giugno, si sono svolte puntualmente fra le secolari mura cittadine le sfide fra i calcianti dei quattro quartieri storici di Firenze: i "Bianchi" di Santo Spirito, gli "Azzurri" di Santa Croce, i "Rossi" di Santa Maria Novella e i "Verdi" di San Giovanni. Il calcio in costume è sempre stato caratterizzato da un forte agonismo, che talvolta sconfina in violente risse al di là di ogni regolamento; questa caratteristica non è scomparsa col tempo: l'11 giugno 2006, il primo incontro del torneo 2006, tra la squadra dei Bianchi (del quartiere di Santo Spirito) e quella degli Azzurri (di Santa Croce) è stato sospeso subito dopo l'inizio a causa dei pestaggi che avevano trasformato la partita in una vera e propria rissa. La gravità del fatto ha costretto la giunta comunale ad annullare l'intero torneo 2006, e l’anno successivo il torneo è stato annullato per l’assenza di sufficienti garanzie di sicurezza.

Botte da orbi - vai alla gallery >>

Nel 2008 la manifestazione sportiva è stata reintrodotta con delle modifiche delle regole di gioco per garantire un regolare svolgimento ed evitare risse incontrollate: i calcianti ora devono avere meno di 40 anni e non devono aver riportato condanne penali gravi. La finale viene disputata in occasione degli annuali festeggiamenti di San Giovanni, patrono della città, preceduta da un corteo nel centro di Firenze (composto per l’occasione da 530 figuranti, vestiti di rigorosi costumi militari di epoca rinascimentale, rievocando le gesta e le Armi della Repubblica, quando Firenze era governata dal popolo), ed il premio in palio è una vitella bianca di razza Chianina. Possiamo affermare con certezza che oggi il Calcio Storico Fiorentino è una vera e propria tradizione, molto radicata nel tessuto sociale cittadino, basta osservare le immagini per percepire negli occhi di ogni fiorentino come la difesa e la rappresentanza del proprio quartiere sia vissuta con assoluta partecipazione ed estremo senso di appartenenza.

© 2015 Luca Vangelista – www.fotobiettivo.it


































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