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mercoledì 18 luglio 2012

Fotografare il Tramonto e l’Alba. Trucchi e suggerimenti.

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Il Tramonto...una parola che evoca infinte sensazioni ed esperienze è uno dei soggetti più fotografati, da chiunque. E’ un tipo di fotografia che non manca mai tra gli scatti di un viaggio o di una gita e malgrado sia un tema fotografico cercato continuamente, non appare mai banale proprio per il fatto che non esiste in natura un tramonto uguale all’altro. Le minime variazioni atmosferiche e la disposizione delle nuvole rendono ogni tramonto un’esperienza visiva unica, che produce infinite variazioni di colori in una stessa sera.

Ci si può limitare a puntare verso il tramonto e scattare, lasciando alla fotocamera fare il resto, generalmente si ottengono buoni risultati ma col rischio di banalizzare la nostra esperienza visiva, o meglio di non riuscire a portare in fotografia le sensazioni che questo spettacolo che la natura mette in scena ogni sera.

COMPOSIZIONE
La parte più importante di un tramonto è ovviamente il sole. Ma il sole da solo non basta a rendere le vostre immagini meravigliose. Non è una regola ma chiaramente la presenza di nuvole, dalle forme diverse e cangianti, che riflettono i colori della luce solare bassa all’orizzonte, rendono quasi sempre un’immagina più intensa. Ovviamente ci sono situazioni dove anche un cielo pulito rende perfettamente l’atmosfera desiderata. Ovviamente la presenza o no di nuvole è uno dei primi elementi da considerare nella composizione, alzando o abbassando l’inquadratura. Oppure usando un teleobiettivo possiamo anche ingrandire sole e riempire la nostra foto con la grande palla di fuoco del sole, ignorando il contesto o utilizzando solo qualche elemento in primo piano come silhouette. E’ più facile imbattersi in un tramonto che in un’alba, tuttavia speso per pulizia dell’aria e posizione del sole, l’alba è l’unica possibilità (come nella foto a seguire).

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Nessun luogo è sbagliato per ottenere immagini d’effetto, sia esso una spiaggia o una montagna o anche la periferia della città. Ciò che conta è come si interviene nella composizione e come si cattura l’immagine.

E’ chiaro che nella foto classica di tramonto, gli oggetti più scuri si comportano come silhouette, ovvero forme nere che si stagliano all’orizzonte. Allora dovremo soffermarci su questi contorni, sulle forme, che possono essere facilmente riconoscibili e suggestive per l’occhio umano, il contorno di un albero, di un campanile, di una montagna, ecc. Uno dei classici errori di composizione è lasciare troppo spazio alla parte in ombra delle foto fino a trovarci magari metà dell’immagine sotto totalmente nera. Oltre a creare un’immagine per metà priva di contenuto, si rischia di “annacquare” nel nero le forme degli oggetti all’orizzonte.

Ovviamente fotografare al tramonto non significa necessariamente produrre solo immagini con la silhouette. La gamma dinamica delle moderne fotocamere se propriamente utilizzate ci permette di estendere ben oltre le nostre possibilità creative, anche senza bisogno di ricorrere a tecniche come l’HDR, che generano immagini “innaturali”. L’HDR invero sta diventando sempre più facile da ottenere direttamente in-camera, il software stesso delle moderne fotocamere è in grado di assemblare più immagini a diverse esposizioni. L’esposizione è un punto fondamentale in questo tipo di fotografia.

ESPOSIZIONE
L’esposizione è uno dei problemi tecnici più insidiosi soprattutto per chi è alle prime armi. Affidandoci agli automatismi della fotocamera difficilmente otterremo immagini esposte correttamente. L’esposimetro interno, anche se utilizzato in funzione valutativa o matrix, resta quasi sempre ingannato dalla ampia latitudine di posa, dalla differenza di luce tra la palla del sole e le zone in ombra. Una lieve ricomposizione prima dello scatto è sufficiente per utilizzare valori di esposizione non adatti alle zone luminose, col rischio quasi sempre di trovarsi ampie porzioni del cielo “bruciate”, ovvero completamente bianche. L’uso di un fill-flash per illuminare oggetti relativamente vicini, come negli esempi a seguire, è da considerare solo se si è dotati di un buon flash potente, è quasi sempre da evitare con il flash pop-up incorporato nella fotocamera.

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Una regola empirica che si usava con la pellicola era quella di sottoesporre di almeno 1-2 stop. Ovviamente il digitale ci fornisce lo strumento di revisione delle foto e in caso di foto male esposte possiamo ripetere lo scatto. Il tramonto certo non scappa ma è un fenomeno che avviene abbastanza velocemente ad esempio in inverno. Anche una leggera sottoesposizione oltre i valori di esposizione idonei, si traduceva usando la pellicola in più colori saturi, ovvero più scuri. Era la tecnica usata se non si poteva intervenire in camera oscura. Questa tecnica si può certamente replicare con le fotocamere digitali, ma non è per niente indicata, data la natura di acquisizione del colore dei sensori digitali. In generale, la sottoesposizione fa perdere qualità alle nostre immagini, laddove un semplice intervento in postproduzione, con photoshop o altri software di fotoritocco ci permettono di ottenere gli stressi risultati partendo da un’immagine ben esposta…

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ATTREZZATURA
Si possono ottenere ottime foto ormai con qualsiasi macchina fotografica digitale reflex e con un obiettivo normale. Anche le fotocamere più commerciali, le prosumer, le compatte, riescono a darci immagini gradevoli se ben esposte. E’ buona norma tenere sempre sempre gli ISO della fotocamera ai valori più bassi. Questo comporta ovviamente talvolta l’uso del cavalletto. Tuttavia la luminosità diretta del sole che scende è assai alta e spesso anche a mano libera abbiamo tempi sufficienti per lo scatto, soprattutto se si usano i grandangoli, le ottiche più utilizzate per questo genere (ma non solo). Se invece vogliamo includere la parte sottostante dell’immagine, magari utilizzando filtri neutri ND per compensare la differente esposizione, è chiaro che i tempi di posa si allungano e di parecchio. Non ci sono alternative a un buon treppiede.

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Il treppiede è comunque sempre un acquisto obbligato per chi ama fotografare paesaggi e tramonti. Come norma generale, senza entrare nello specifico, ricordiamo che con tempi sotto 1/20 di sec è necessario utilizzare un treppiede. Gli obiettivi dotati di stabilizzatore possono ovviamente darci una mano. In alcuni casi, quando potrebbe essere necessario tenere la macchina fotografica per alcuni minuti al fine di ottenere immagini ad esempio con un movimento delle onde del mare, cavalletto e filtri ND sono indispensabili.

Tuttavia possiamo affrontare questo genere fotografico anche da semplici neofiti della fotografia, lasciando che il nostro senso estetico si riempia delle bellissime sensazioni che ogni tramonto ci da. Ogni tramonto è uno spettacolo irripetibile, e soprattutto a ogni minuto che passa varie sfumature di colore e riflessi riempiranno il cielo durante il tramonto. E ogni combinazione di ombre/luci e colori rimarrà solo per qualche minuto, essendo uno spettacolo visivo sempre molto cangiante.

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Prepariamoci prima quindi, siamo pronti allo scatto con impostazioni giuste, provate prima con qualche immagine di test espositivo, con l’attrezzatura giusta, con l’inquadratura che più ci aggrada. Concluderemo lo scatto soffermandoci infine solo sul momento dove i colori sono quelli più suggestivi ai nostri occhi.

Come sempre, una buona preparazione pre-scatto aumenta le chance di ottenere una immagine interessante, così una buona capacità di improvvisazione, cambiando magari inquadratura perché quella che ci aspettavamo non è andata come doveva, ci fa portare a casa la foto...e buona caccia al sole rosso!

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