Drop Down MenusCSS Drop Down MenuPure CSS Dropdown Menu

giovedì 27 ottobre 2011

Canon DPP – Digital Photo Professional, per lo sviluppo del file RAW e per correzioni avanzate sul file, un software semplice, veloce e gratuito. Tutorial e guida per elaborare le fotografie. CAPITOLO 01: Copia, gestisci, esporta, elabora in batch più fotografie o un set di immagini usando DPP.

Aggiungi questo post al tuo Flipboard
anteprima
Inauguriamo con questo articolo una serie di tutorial dedicata all’utilizzo di Canon Digital Photo Professional, per lo sviluppo ed esportazione del file RAW. Il software è presente nei dischi gratuiti forniti dalla Canon e deve essere aggiornato dal sito della Canon al seguente indirizzo: Software per Eos 600D

Digital Photo Professional, giunto ormai all’edizione DPP 3.10.2, dopo tanti anni di sviluppo in parallelo all’uscita delle nuove fotocamere, è un software molto importante che la Canon aggiunge gratuitamente nella scatola contenete la fotocamera e si può trovare nei 2-3 dischi ivi inclusi. Ci sono diversi software utili e gratuiti che permettono all’utente di intervenire tramite pc su diversi aspetti della fotografia, non da ultimo il controllo remoto della fotocamera, tuttavia il più importante è sicuramente Digital Photo Professional, detto anche Canon DPP.
Ignorato da molti, questo strumento facile e intuitivo in verità ci permette di sviluppare comodamente i nostri file RAW senza bisogno di acquistare altri software come Lightroom o Photoshop. Non ha la stessa ampiezza di intervento di questi ultimi ma è comunque molto efficace per ottenere immagini perfettamente bilanciate. Inoltre per anni è stato un passaggio obbligato anche per molti fotografi professionisti perché ovviamente essendo sviluppato dalla Canon stessa era il software migliore per interpretare e tradurre in formato di immagine (Jpeg, Tiff, ecc.) gli algoritmi di codifica del file RAW che sono caratteristici di ciascun brand, anzi sono addirittura diversi per ciascuna fotocamera. Ad esempio una eos 60D non usa lo stesso file della eos 50D o della eos 600D, e così via, anche se presentano tutti l’estensione con cui la Canon contraddistingue il file RAW: .CR2. Ecco perché ad ogni uscita di una nuova fotocamera si accompagna, da parte della Canon, l’aggiornamento del proprio software DPP, diversamente non si riuscirebbe nemmeno ad aprire i file RAW della nostra fotocamera.
Anche i software della Adobe come Lightroom o il plug-in Camera RAW di Photoshop devono essere aggiornati all’ultima versione se vogliamo essere sicuri di avere compatibilità con i file sfornati dalla nostra fotocamera. Per quanto riguarda Canon DPP è importante conservare o archiviare sempre il software originale che troviamo nel dischetto, anche se questo è superato. Infatti dopo aver istallato una prima volta il software del dischetto, potremo scaricare e aggiornare Digital Photo Professional direttamente dal sito della Canon. Se non abbiamo il disco originale o una sua copia, l’aggiornamento non si istallerà nel nostro computer.
Ma passiamo subito a una prima visione di questo software. La prima cosa che salta all’occhio è la facilità dell’interfaccia che tramite l’albero a discesa a sinistra, identico a quello del sistema operativo su cui è istallato, ci permette di navigare velocemente nelle cartelle delle nostre immagini. Inoltre possiamo usare DPP anche per copiare il file RAW direttamente dalla memory card dentro una cartella che abbiamo precedentemente creato. Dobbiamo creare la cartella precedentemente perché DPP non ha questa funzione, ma è una limitazione facilmente ovviabile (quando si sceglie “copia in altra cartella” si può creare la cartella), mentre cliccando col tasto destro (in Windows) accediamo alle normali funzioni del browser come copia, taglia, ecc. Osservare che alcune di queste funzioni sono accessibili anche dai pulsanti in alto.
navigascheda
Possiamo copiare l’intera cartella solitamente chiamata dalla fotocamera 100EOS + il nome della fotocamera, oppure dentro questa cartella selezionare le immagini che ci interessa copiare, così come faremmo nel browser del nostro computer e poi copiarle nella cartella precedentemente creata. In verità potremmo addirittura sviluppare i file direttamente dalla memory card. Infatti ricordate che il file raw a differenza del Jpeg non viene mai modificato, quale che sia il software utilizzato questo semplicemente registra i parametri di sviluppo in un file di sistema dentro la stessa cartella e li applica quando effettua la conversione. Se cancelliamo questo file oppure apriamo il Raw con un altro software, le modifiche applicate non ci saranno più.
Se non si usano dei plug-in specifici, il browser di Windows non è in grado di farci vedere un’anteprima dei file RAW quindi anche solo per navigare tra i file RAW e gestirli questo software è uno strumento veloce e molto intuitivo, le anteprime delle immagini sono eccellenti, con un riassunto dei dati di scatto e con la possibilità di modificare la grandezza delle miniature, basta andare nella scheda “Visualizza” o “View” se si usa l’edizione in lingua inglese e scegliere tra i tre formati disponibili. In ogni caso sarà poi possibile selezionare più immagini ed elaborarle contemporaneamente, o semplicemente gestire. Questo  è uno dei grandi vantaggi di questo software: la facilità con cui si può operare su più immagini contemporaneamente.
anteprimaminiature
Una delle prime cose che possiamo fare è ad esempio confrontare due file, due immagini della stessa posa, laddove abbiamo utilizzato diversi parametri di scatto e vogliamo verificare quale immagine sia migliore, ad esempio verificando la messa a fuoco oppure il micro-mosso in caso di tempi al limite di reciproco focale. Con Digital Photo Professional è possibile aprire due o più immagini dentro una nuova scheda e metterle una accanto all’altra per confrontarle.
Basta cliccare due volte sulla miniatura o cliccare “apri”. Facciamo lo stesso con la seconda immagine e spostiamo le finestre l’una accanto all’altra. Se abbiamo attivato la scheda INFO o la scheda TOOL PALETTE (o TAVOLOZZA STRUMENTI) questa leggerà automaticamente i dati dell’ultimo file su cui abbiamo cliccato. Se invece ne selezioniamo più di uno ovviamente la tavolozza strumenti presenterà solo le informazioni comuni a questi file. In questo modo tra l’altro possiamo modificare le impostazioni di più file contemporaneamente. Ma ne parleremo dettagliatamente più avanti.
Confrontare due immagini è davvero molto utile e spesso nei software anche molto evoluti non è di così facile attuazione. Con DPP è davvero facilissimo. Una volta messe una accanto all’altra le finestre, se vogliamo ad esempio verificare la nitidezza di un immagine, per messa a fuoco o profondità di campo, basta cliccare due volte sull’immagine e questa si ingrandirà al 100% oppure tasto destro e poi scegliere ingrandimento 100% (è possibile anche scegliere il 200%, ma per verificare la bontà di un’immagine occorre aprirla alla risoluzione nativa).
eleboradueimmagini
Possiamo quindi usare DPP per una selezione degli scatti migliori o in generale quelli che ci interessa aggiungere a una serie o galleria e copiarli così in una nuova cartella. Qui possiamo finalmente operare per sviluppare i nostri RAW. Notare che ogni volta che si interviene su un’immagine, si dovrà salvare le modifiche. La voce FILE/SALVA infatti non trasforma il file in una immagine né tantomeno modifica il file RAW, semplicemente il software memorizza le nostre modifiche e appende un file nascosto al nostro RAW. Quando lo apriremo di nuovo in DPP ritroveremo le modifiche. Se abbiamo modificato il file dentro la scheda di memoria, i file nascosti saranno presenti qui, ma se abbiamo copiato i file dentro una nuova cartella dopo averli salvati, le modifiche saranno anch’esse salvate con i RAW. Se navighiamo via e andiamo in una nuova cartella (magari quella dove abbiamo copiato la nostra selezione di scatti migliori) e non abbiamo salvato le eventuali modifiche, apparirà un’avvertenza in cui ci si chiede se vogliamo salvare appunto le modifiche per uno, tutti o nessuno dei file elaborati. Se abbiamo soltanto navigato e copiato le immagini, non sarà necessario salvare alcuna modifica.
Lo strumento principale per intervenire sui file una volta selezionati gli scatti che ci interessano è la Tavolozza Strumenti. Questa si apre automaticamente quando clicchiamo due volte su un’anteprima, tuttavia se operiamo su più finestre o addirittura se abbiamo selezionato più anteprime perché vogliamo intervenire su più foto contemporaneamente, la possiamo far comparire cliccando col tasto destro su una qualsiasi di queste e poi scegliendo appunto Tavolozza Strumenti. Tra le impostazioni che sicuramente dobbiamo modificare in batch, ovvero sull’intero set di fotografia, c’è il BILANCIAMENTO DEL BIANCO e PICTURE STYLE. Soprattutto il picture style deve essere coerente tra diverse immagini appartenenti alla stessa serie.
batchtavolozza
Il grande vantaggio di questo software è tra l’altro, soprattutto per un neofita, che simula e replica tutte le impostazioni che abbiamo dato alla nostra fotocamera. Possiamo modificare questo aspetto, dalla voce “strumenti/impostazioni”, e decidere ad esempio che DPP ignori alcune o tutte le impostazioni date alla fotocamera (ad esempio picture style “monocromo”) o, ancora più importante, le correzioni sia di rumore digitale sia di aberrazioni delle ottiche.
La tavolozza degli strumenti presenta tre schede: RAW – RGB - NR/LENS ALO. La scheda RGB effettua un vero e proprio fotoritocco che avviene sul file di immagine (virtuale se si apre un RAW) quindi come farebbe un qualsiasi software di photo-editing su un Jpeg o Tiff. Sconsiglio vivamente di utilizzare questa scheda perché l’elaborazione che esegue è alquanto rozza e approssimativa. Inoltre ricordatevi di modificare i file da questa scheda solo DOPO aver fatto interventi nella scheda RAW.
E’ utilissima invece la scheda NR/Lens che ci permette di correggere rumore del sensore e difetti delle ottiche in maniera molto facile, un altro dei vantaggi di elaborare il RAW da soli. Le fotocamere Canon infatti, a differenza delle NIkon, non correggono automaticamente alcune tipiche aberrazioni ottiche come il purple fringe, le aberrazioni cromatiche ai bordi che molti non notano perché non sono soliti guardare le immagini a piena risoluzione.
esportauna
Tutti questi aspetti verranno trattati nei prossimi tutorial dedicati a questo software, intanto vediamo come salvare le nostre immagini dopo aver scelto delle impostazioni a un set di foto, magari scegliendo lo stile “monocromo” per creare una serie di bianco e neri. O dopo aver ritagliato le foto (strumento ritaglia, nel prossimo tutorial) e aggiustato la curva e il bilanciamento del bianco su tutto il set. Se infatti lavoriamo una sola fotografia, possiamo esportarla come file di immagine cliccando nella voce “file” e poi “Converti e salva”. Ricordiamo infatti che la voce “salva” semplicemente registra le modifiche effettuate al nostro file RAW senza creare alcuna immagine, ancora. Per ottenere un’immagine dobbiamo appunto convertire il formato RAW in un formato di immagine (Jpg, Tiff, ecc.).
A questo punto ci si apre un’interfaccia importantissima, perché possiamo procedere a diverse cose:
1) ridimensionare l’immagine; 2) comprimere l’immagine (Image quality), in caso si scelga il Jpeg; 3) scegliere la risoluzione, in DPI, adatta al tipo di pubblicazione che vogliamo effettuare, ad esempio sul web basteranno 72-96 DPI. Di default il software ci propone una risoluzione tipica per un’immagine a stampa di qualità, quindi 350 DPI. Se vogliamo ridimensionare l’immagine dobbiamo spuntare la voce in basso e scrivere manualmente la dimensione in pixel (o cm se preferite, ma è sempre meglio ragionare in pixel quando si ridimensionano le immagini). Basterà mettere la grandezza del lato maggiore.
esportaunainterfaccia
Se invece vogliamo esportare tutto il set di fotografie che abbiamo sviluppato, questa funzione non va bene e dobbiamo necessariamente chiudere la finestra o comunque accedere agli strumenti generali cliccando sulla voce FILE nell’interfaccia principale del software. La selezione dei file che intendiamo esportare deve essere fatta prima. Come abbiamo visto, è facile selezionare più file con questo software, si procede come faremmo con il browser del nostro sistema operativo, quindi con Ctrl + click per ciascuna immagine, oppure Shift e poi dalla prima all’ultima, ecc. A questo punto se clicchiamo su FILE possiamo accedere a uno strumento importantissimo:

“ELABORAZIONE BATCH” (BATCH PROCESS) che effettua operazioni simili a quelle viste sopra per il singolo file però su un intero set di immagini. In aggiunta a queste c’è ovviamente la possibilità di rinominare tutti i file, ad esempio “foto delle vacanze”, che così avranno il nome “foto delle vacanze 001.jpg”, “foto delle vacanze 002.jpg” e così via.

esportabatch
Ovviamente possiamo anche decidere di creare dei formati di file non compressi e senza perdita di dettaglio, magari un Tiff 16 bit da manipolare con un altro software di photo-editing come Photoshop. Ricordiamo che il RAW è un file a 14 bit (12 bit le fotocamere più vecchie), il Jpeg un file a 8 bit, l’unico modo di mantenere tutte le informazioni presenti nel RAW in un formato di immagine è quello di usare un contenitore più grande (16 bit). A 8 bit, pur scegliendo un Jpeg a piena risoluzione e non compresso, avremo comunque una perdita di dettaglio, come spiegato in questo tutorial >>>.
In verità è possibile esportare al volo un file direttamente dalla voce “STRUMENTI”  e poi scegliendo “ESPORTA IN PHOTOSHOP” tuttavia con lo strumento batch possiamo creare un set di immagini sviluppate coerentemente, su cui intervenire successivamente tramite Photoshop con strumenti più mirati, oppure averle già pronte per la stampa o per il web. Essendo il .CR2 elaborato dalla Canon stessa, è ovvio che con questo sistema otterremo il massimo dalle nostre immagini senza rischiare alterazioni dovute a una conversione non effettuata correttamente.
Nei prossimi tutorial vedremo più nel dettaglio come intervenire con le correzioni specifiche sui singoli file RAW.
© www.fotobiettivo.it  – All rights reserved


VAI ALLA DISCUSSIONE NEL FORUM >>
CORSI DI FOTORITOCCO A ROMA

Lo hai trovato interessante? Condividi con i tuoi contatti:
Aggiungi questo post al tuo Flipboard