mercoledì 18 febbraio 2015
Tommaso Starace Quartet e GIanni Berengo Gardin. Italian Short Stories
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Quattordici composizioni inedite e quattordici fotografie.
La musica è quella del Tommaso Starace Quartet (Tommaso Starace al sax, Michele Di Toro al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso, Tommy Bradascio alla batteria, e le fotografie sono di uno dei maestri del Novecento, Gianni Berengo Gardin.
Il risultato è Italian Short Stories, una visione musicale nel mondo di Gianni Berengo Gardin: quattordici mondi diversi ispirati a quattordici tra le opere più famose di un portfolio, lungo una vita, che ha raccontato e documentato i cambiamenti sociali dell'Italia e degli italiani nel corso del Novecento.
Immagini molto diverse tra loro, volutamente scelte per immergersi in ritmi e melodie diverse.
Si passa dalla tenera malinconia di Recollection, suggerita dall'istantanea di una giovane coppia che balla romanticamente allacciata al suono di un vecchio grammofono sulla spiaggia del Lido di Venzia nel 1958 alla frenesia giocosa di Motion in Stillness, dove un gruppo di bambini in oratorio gira su una vecchia giostra mentre il prete fissa timido e immobile l'obiettivo del fotografo fino al free jazz di Jamme, una famiglia in bianco e nero che sfreccia in motorino sulle strade di Napoli, immagine iconograficamente immutabile a dispetto degli anni.
Musica e fotografia trasmettono in perfetta simbiosi un'Italia magica, surreale, sempre fedele a sé stessa a dispetto del trascorrere del tempo e fermata così, in un'istante, sulla pellicola e sullo spartito.

Il disco contiene oltre alle musiche, le quattordici immagini e una riflessione introduttiva di Roberto Mutti sul rapporto tra fotografia e musica.
Tommaso Starace nasce a Milano nel 1975 da padre Italiano e madre australiana. Inizia a suonare il sassofono contralto a 18 anni. Nel 1994 si trasferisce in Gran Bretagna per conseguire la laurea al Conservatorio di Birmingham, che ottiene con il massimo dei voti. Tra il 1999 ed il 2000 consegue il Master in Jazz alla prestigiosa Guildhall School of Music and Drama di Londra studiando con Jean Touissant sassofonista dei Jazz Messengers del batterista Art Blakey. Negli anni, Tommaso si è guadagnato una notevole reputazione nella scena jazz britannica e Italiana con apparizioni in molti clubs e festivals prestigiosi quali Brecon Jazz Festival, London Jazz Festival, Blue Note Milano, Purcell Room Royal festival Hall, Providencia international Jazz Festival de Santiago del Chile, Jazz Club London, Luzern Jazz Club e molti altri. Ha collaborato con jazzisti di fama internazionale quali: Dave Liebman, Kenny Wheeler, Paolo Fresu, Tino Tracanna, Billy Cobham, Laurence Cottle, Dario Deidda, Paolo Pellegatti.
Gianni Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure nel 1930, e inizia a occuparsi di fotografia nel 1954, dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi. Nel 1965 si stabilisce a Milano e inizia la sua carriera professionale dedicandosi al reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale.
Ha tenuto circa 200 mostre personali in Italia e all’estero, e sue immagini fanno parte delle collezioni di diversi musei e fondazioni culturali, tra cui la Calcografia Nazionale di Roma, il Museum of Modern Art di New York, la Bibliotheque Nationale, la Maison Européenne de la Photographie e la Collection photo FNAC di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna.
Roberto Mutti vive e lavora a Milano dove, dopo gli studi classici, si è laureato in filosofia. Critico fotografico, giornalista e curatore indipendente, ha scritto per diverse testate di settore e non – “Fotografare”, “Photo”, “L’illustrazione italiana”, “Diario”, “Gente di fotografia”, “Il fotografo”, “Fotographia”, “la Clessidra”, e “Immagini Fotopratica”, che ha diretto dal 1998 al 2005 – ed è da oltre trent’anni critico fotografico delle pagine milanesi del quotidiano la Repubblica.
Antonietta Usardi
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