domenica 6 ottobre 2013

Filettino, ultimo avamposto laziale prima dell’Abruzzo

di Silvio Zappi

Filettino, ultima terra laziale prima dell’Abruzzo, sorge nel territorio del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini ad un’altitudine di 1075 m sul livello del mare; è il comune laziale con l’altitudine più elevata. Con i suoi 550 abitanti ospita la fonte sorgiva (Fontana Caraffa o delle tre cannelle) del fiume Aniene, nome quest’ultimo che deriva da un’antica leggenda che racconta di Anio, figlio di Apollo, subire un rapimento della figlia da parte di Catillo; Anio nel tentativo di oltrepassare il fiume annega e apparendo poi sotto forma di spirito porta in salvo la figlia.

Circondato e protetto da monti che superano i 2000 m di altezza (Monte Viglio 2156 m, Monte Cotento 2015 m, Monte Tarino 1960 m) ha visto le prime abitazioni erigersi sulla parte più difendibile del territorio, il monte Codardo. Abitazioni che dovendosi adattare alla morfologia del posto sono state costruite in fila, una dietro l’altra, e probabilmente da qui il nome odierno del paese. Di origine medievale, è caratterizzato da vicoli stretti e palazzetti nobiliari appartenuti alle famiglie che hanno abitato il luogo. Una storia caratterizzata da alti e bassi e che ha visto periodi di prosperità legati allo sviluppo dell’allevamento. Oggi Filettino basa la sua economia sul turismo legato all’escursionismo estivo e agli sport invernali che vengono praticati presso i campi da sci di Campo Staffi (circa 10 km dal paese).

Una parentesi caratteristica, che ha portato Filettino alla ribalta in tutto il mondo, è stata l’autoproclamazione, nel 2011, in “principato”. Una provocazione messa in atto dall’Amministrazione comunale a fronte del mancato pagamento da parte dell’ACEA dell’acqua proveniente dai territori che circondano il paese. Ovviamente l’autonomia non è stata riconosciuta dalla Stato e la protesta è svanita con la decadenza della giunta comunale.

Ma la vera ricchezza di Filettino è l’ambiente, siamo nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini; il sentiero Italia, che collega Trieste alla Sicilia passa proprio di qua. Sono numerosi i sentieri che permettono escursioni di varia difficoltà e che portano gli amanti del trekking a contatto con una biodiversità molto importante. Numerose sono le sorgenti che si possono incontrare durante le escursioni, tra le più visitate ci sono le sorgenti della moscosa, raggiungibili facilmente sia in estate sia in inverno (con ai piedi le ciaspole), senza dimenticare altre incantevoli zone, tra i fitti boschi, da cui sgorga acqua purissima: Fonte dell’Acqua Santa, Sorgente del Pertuso, Fiumata.