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lunedì 2 luglio 2012

FOTOGRAFIA SPORTIVA, sport indoor, calcio, basket, tennis. Brevi suggerimenti pratici per chi si avvicina a questo genere fotografico affascinante e dalle sorprendenti evoluzioni tecnologiche.

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di Marco Palladino


fotografia_sportivaLa fotografia sportiva presenta molte e diverse opportunità di catturare immagini vibranti e cariche di impatto, aldilà della disciplina fotografata. Nessun altro genere presenta altrettanta azione e movimento e richiede al fotografo di tradurre in un’immagine statica qualcosa di altrettanto dinamico e spesso anche drammatico.

E’ un genere fotografico che ha una storia e tradizione che risalgono alla nascita della fotografia moderna, alla possibilità tecnica di congelare ciò che l’occhio umano percepisce come un continuo dinamico e immediatamente alla nozione estetica che questo riporta, sia in termini di visione che di istante.

In questo breve tutorial ovviamente accennerò soltanto alcuni consigli pratici e tecnici per chi si approccia alla fotografia sportiva oggi, utilizzando attrezzatura fotografica digitale. Se il digitale ha modificato la fotografia in genere, ha sicuramente rivoluzionato interamente la fotografia sportiva, vediamo come e forniamo qualche piccolo suggerimento pratico:



sensore120MP1) La possibilità di utilizzare velocità ISO variabili, laddove la pellicola ci richiedeva di cambiare il rullino, ma soprattutto le sensibilità ISO elevatissime dei moderni sensori, laddove la pellicola ci permetteva al massimo di arrivare ad ISO 1600, con una qualità di immagine nemmeno paragonabile alla moderna fotografia digitale. Aumentare gli ISO della fotocamera vi permetterà di riprendere con una velocità dell'otturatore più elevata, dandovi una maggiore possibilità di ottenere lo scatto perfetto.

I fotografi sportivi professionisti utilizzano una velocità dell'otturatore di circa 1/1000 di secondo per congelare il movimento. Durante il giorno è sufficiente alzare gli ISO di poco, anche solo ISO200. Di notte però, la scarsa luce, anche in campi, piste, ecc. ben illuminati e i limiti di diaframma degli obiettivi possono renderci il lavoro molto più difficile. Gli obiettivi professionali tipicamente hanno maggiori velocità F, ovvero arrivano anche a F2.8 facendoci guadagnare da 1 a 4 stop di luce in più rispetto a quelli economici. Tuttavia le fotocamere e più recenti, come la Nikon D700 o Canon 5d Mark II, così come fotocamere più economiche (EOS 7D, Nikon D7000) raggiungono ISO molto alti (3200 ISO e più) producendo comunque immagini di grande qualità, nettamente superiori a qualsiasi pellicola di pari sensibilità.

In passato, ISO molto alti significavano molto più rumore nelle foto. Con i sistemi più recenti invece le immagini sono assolutamente accettabili anche ad ISO molto alti, come ISO6400, se correttamente esposte. A seconda della fotocamera, è anche possibile utilizzare gli ISO Automatici per consentire alla fotocamera di scegliere automaticamente le migliori impostazioni ISO per voi, mantenendo la velocità dell’otturatore prestabilita a prescindere dalla variabilità di luce. Tuttavia per fotografi più esperti è consigliabile gestire sempre direttamente la velocità ISO per decidere di volta in volta quanta qualità di immagine si può sacrificare, ISO troppo elevati producono comunque rumore e perdita di dettagli. In ogni caso dal menù è spesso selezionabile la massima velocità ISO anche in caso di automatismo.
 




2) Non è sempre necessario confrontarsi con i professionisti sul piano tecnico. Difficilmente un fotoamatore dispone della medesima attrezzatura, inoltre gran parte delle volte l’accesso dei fotografi agli eventi sportivi è riservato ai professionisti, limitando molto i punti di ripresa a disposizione. Possiamo allora fare di difetto virtù e magari provare qualcosa di diverso. Ogni immagine di sport non ha lo stesso aspetto. Qualche anno fa, alcuni fotografi hanno tentato qualcosa di diverso per il calcio. Invece di scattare ad altezza d'uomo, hanno posto a terra come potevano nella zona di rete qualche obiettivo grandangolare. Una visione e angolatura del tutto nuovi per raccontare la storia. Oggi, è una tecnica usata da molti. Ma non c'è bisogno di essere professionisti per provare qualcosa di diverso. La sensibilità artistica non è una cosa che si possa insegnare in un tutorial ma è evidente che anche questo genere fotografico sottostà alle medesime regole formali della fotografia, tuttavia è uno di quelli dove maggiormente ci possiamo sbizzarrire.

cavallettoUn suggerimento estetico e narrativo semplice è quello di non dimenticate il contesto. Che si tratti di uno stadio pieno di tifosi che applaudono, o dei volti di appassionati intenti ad seguire un’azione, l’ambiente presenta opportunità uniche per catturare lo spirito del gioco senza immortalare l'azione stessa. I colori delle squadre di calcio o altro dipinti sui volti, basti pensare un attimo alle riprese su cui indugia talvolta la regia televisiva, sempre alla ricerca di qualche volto molto espressivo, per ispirarsi nelle nostre fotografie. Se si dispone di un obiettivo grandangolare, come un 11 o 14 millimetri (parliamo di obiettivi per fotocamere APS-C, generalmente il formato più usato nello sport), si può salire il più in alto possibile sugli spalti e scattare una foto che mostra l'intero stadio o tribuna con i tifosi o spettatori.

3) I tempi concitati dell’azione, la folla attorno e la difficoltà di trovare un punto di ripresa fisso obbligano i fotografi sportivi a muoversi molto, soprattutto chi si improvvisa in mezzo alla bolgia di spettatori comuni, questi avrà anche più difficoltà di un fotografo professionista. In queste situazioni, una borsa ingombrante e un cavalletto sono il peggio che possiamo utilizzare. Due o tre fotocamere al collo, un monopiede che si chiude velocemente, e il gioco e fatto. Nessuna borsa o accessorio ingombrante. Esistono i cinturoni porta-fotocamere e altri accessori tipicamente utili al fotografo sportivo, magari un marsupio, un sistema a cintura o un giubbotto o gilè con molte tasche. Il sistema a cinghia permette di cambiare rapidamente le lenti e mantenere tutte le schede Compact Flash insieme in un luogo sicuro, un taschini protetto. Anche gli zaini a tracolla diagonale, che si possono velocemente portare davanti sono un’alternativa per non essere ingombrati e accedere velocemente all’attrezzatura.
EXTENDER_1.4_III
4) Gli obiettivi più usati in fotografia sportiva sono ovviamente i teleobiettivi. Ci permettono di avvicinarci al soggetto pur da grande distanza, laddove fisicamente sarebbe impossibile, di escludere dall’inquadratura tutto ciò che non è l’atleta o il momento topico. Tuttavia chiunque ne abbia fatto un uso in simili circostanze sa quanto siano difficili da usare. Prima dell’avvento degli zoom, utilizzare teleobiettivi fissi in situazioni di sport era l’unica alternativa, costringendo spesso i fotografi ad montare più lenti su diverse fotocamere. Il tempo di cambiare lente semplicemente non c’è, inoltre è molto difficile seguire l’azione se il nostro teleobiettivo chiude molto sul soggetto. Al contrario gli zoom ci permettono di stare più larghi e zoomare solo al momento che scegliamo di scattare. Il più grande limite degli zoom però è la luminosità. La quantità di “vetri” utilizzata per costruirli non permette a queste lenti di rivaleggiare con le ottiche fisse quanto ad apertura massima di diaframma, né in qualità d’immagine. canon_ef_300mm_f2_8_l_is_usm_lens

Focali molto lunghe sono ancora oggi coperte soltanto dai fissi (500mm, 600mm), laddove uno zoom oltre ad essere poco luminoso sarebbe estremamente pesante e ingombrante, senza contare la qualità di immagine molto inferiore. Esistono oggi in commercio diversi zoom molto spinti, dal 100-400 fino anche al 120-500 e oltre della Sigma. I professionisti in verità preferiscono adottare sistemi misti, due zoom versatili più una o due ottiche fisse molto lunghe per situazioni particolari. Il classico 70-200 tanto apprezzato anche dai fotogiornalisti ha raggiunto oggi livelli di qualità paragonabili a un’ottica fissa, sia in casa Canon che Nikon.

Che cosa dovrà comprare un fotoamatore che presumibilmente potrà scegliere solo un obiettivo per motivi di budget? Come abbiamo accennato in precedenza, le fotocamere odierne sono in grado di lavorare egregiamente anche con impostazioni ISO elevate. Questo consente ora alle persone di utilizzare lenti non particolarmente luminose, come un f / 4. La Canon produce una gamma di ottiche professionali F4 che sono molto più a buon mercato della versione f2.8 senza perdere in qualità, solo uno stop di luce.

70-300L
Consideriamo un obiettivo a lungo come un 300mm o 400mm, se ce lo possiamo permettere, ma solo come aggiunta mai come unica soluzione. Il classico 70-200mm seppure troppo corto per molte situazioni come stadi o maratone, è comunque un obiettivo che ci torna utile anche in ambiti diversi dallo sport. Se utilizziamo la versione professionale, è possibile aggiungere un duplicatore di focale (extender) che però non costa poco, anche 400 euro. Inoltre i duplicatori sono compatibili solo con le ottiche professionali (es. la serie L della Canon), tuttavia esistono altre marche come Tamron, Sigma e Kenko, che costruiscono duplicatori universali, utilizzabili su tutte le ottiche.
 

Infine se dobbiamo scegliere tra stabilizzatore d’immagine o luminosità, ad esempio Canon 70-200 2.8 L contro Canon 70-200 f4 IS L (che costano entrambi 1000 euro), ricordate che molto spesso nello sport lo stabilizzatore non ci serve perché scattiamo quasi sempre a velocità di otturatore molto elevate, mentre uno stop di luce in più può tornare molto utile.

5) In questo genere in particolare è buona norma preparare l’attrezzatura e le impostazioni di scatto prima che inizino gli eventi. Così fanno i professionisti, così cerchiamo di lavorare anche noi. Non c’è niente di peggio di stare lì a rivedere le foto sul display LCD per capire come impostare il tutto, mentre magari ci perdiamo un’azione saliente oppure la folla ci sbatte da una parte all’altra. Inoltre il classico atteggiamento di alcuni fotografi che hanno conosciuto solo il digitale di scattare valanghe di foto per poi ritrovarsi la scheda piena, nella speranza che una foto almeno sia giusta...niente di più sbagliato in questo tipo di fotografia. Nello sport si scattano sì molte foto, proprio perché la dinamicità dell’azione spesso mette a dura prova autofocus della fotocamere e mano del fotografo, ma proprio per questo cerchiamo di limitare il più possibile la variabilità su altri fattori che possiamo controllare prima, come la giusta velocità ISO e di otturatore.

Per non rischiare di sbagliare ovviamente possiamo attenerci alle indicazioni iniziali, ad esempio l’otturatore a 1/1000 di secondo per catturare l'azione e fermarla Questo tuttavia limita un po’ le nostre possibilità creative. Se vogliamo stare sul sicuro, alziamo gli ISO e usiamo tempi molto veloci, ma ci sono diverse situazioni dove possiamo scegliere tempi di ripresa molto più lenti, come 1/100 di secondo o 1/80 di secondo permettono al giocatore o al ciclista, ecc. di essere a fuoco e nitido, mentre lo sfondo viene mosso e sfocato, con un effetto che dipende dalla velocità e angolazione di inseguimento del soggetto, detto comunemente panning.

6) Generalmente è vietato utilizzare il flash in molte situazioni di sport indoor. Ma che sia autorizzato o no, il flash va usato con criterio e tanto più oggi che le velocità ISO ce lo permettono, non utilizzato affatto. Molto spesso mi capita di vedere fotografi anche dotati di attrezzatura di qualità che magari neanche consapevolmente (si apre in automatico) utilizzano il flash pop-up della fotocamera! Una cosa che ovviamente tradisce subito il dilettante assoluto. Il flash incorporato nella fotocamera non avrà mai la gittata necessaria per arrivare al soggetto che intendiamo fotografare.
 





La lettura esposimetrica sarà però falsata, quindi se utilizziamo qualche priorità (Av/Tv o A, S) ci troveremo probabilmente fotografie sottoesposte! Inoltre, se anche utilizziamo flash professionali di lunga gittata, ricordate che il syncro del flash con la tendina dell’otturatore limita i tempi di scatto, a seconda della fotocamera, impedendoci di utilizzare i tempi veloci che abbiamo detto questo genere richiede. Se le fotocamere professionali arrivano anche a 1/300 di sync, quelle più economiche si fermano a 1/160, con l’evidente risultato di ottenere immagini con soggetti troppo mossi e poco nitidi.

©2012 fotobiettivo.it/marco palladino – all rights reserved

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