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sabato 17 marzo 2012

Canon EF 70-300 f4-5.6 IS vs/contro Canon EF 70-200 f4 IS L – test sul campo per nitidezza, distorsione, vignettatura, velocità e affidabilità dell’autofocus, con Canon Eos 1ds Mark2

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di Marco Palladino

a-confronto,-chiusiNon sono particolarmente interessato a fare test sull’attrezzatura fotografica a meno che questi non evidenzino delle reali differenze sul campo che permettano al fotografo di lavorare meglio in situazioni fotografiche reali. Quasi sempre i test di laboratorio si soffermano in particolare sulla nitidezza di un’ottica, testata in condizioni che mai si ripeteranno nella realtà. Se un obiettivo perde nitidezza ai bordi, nella gran parte delle situazioni reali è del tutto irrilevante, mentre una maggiore precisione e velocità dell’autofocus potrebbe fare la differenza tra una foto da tenere e una da buttare.

Circa 1 anno fa decisi di sostituire il mio nitidissimo Canon ef 70-200 f4 (non IS) con l’EF 70-300 f4/5.6 IS che, a conti fatti, risultava più utile da usare sul campo rispetto al precedente, semplicemente perché nel 95% dei casi mi trovo ad utilizzarlo senza treppiede e lo stabilizzatore diventa essenziale per non dover alzare paurosamente gli iso (purché il soggetto sia abbastanza statico) e comunque indispensabile in tutte le situazioni di scarsa luce anche a ISO elevati. Ovviamente l’apertura di diaframma minima già di suo sacrifica 2/3 di stop di luce rispetto al 70-200 L e quasi due rispetto alla versione 2.8 del 70-200.
 
70-300%20IS-frontMolti canonisti si trovano di fronte al dilemma se prendere un obiettivo ef 70-200 f4 L (liscio) oppure il fratellino minore 70-300 f4/5.6 IS, che costano più o meno la stessa cifra. Pro e contro sono presto detti: il primo ha uno stop di luce in più e apertura costante su tutta la focale, una costruzione professionale (ad esempio non si estende cambiando focale), maggiore robustezza, e soprattutto un autofocus nettamente più veloce. Quanto a precisione trovo entrambi gli autofocus validi. Il 70-300 invece offre un +100mm di focale e lo stabilizzatore.
 
Se provate il 70-300 @ 200mm e @300mm vi accorgete immediatamente che la differenza è davvero poca cosa, soprattutto oggi che i sensori digitali ad alta densità di pixel ci permettono di fare dei crop senza percettibili perdite di dettaglio. Ovviamente il 70-200 può sempre essere montato con un extender (duplicatore di focale) x1.4 per ottenere la stessa lunghezza focale, perdendo però 1 stop di luce che, a conti fatti, lo rende identico all’altro, da f4 a f5.6.
 
La Eos 1ds mark2 che uso comunemente, e anche per questi test, ha un autofocus eccellente che in un certo senso riesce a far marciare meglio anche obiettivi più lenti, come il 70-300. Su fotocamere con autofocus più semplice, come una eos 50d o simili, e ancor più una 500/600d, la velocità dell’autofocus di questa lente potrebbe calare molto in condizioni di scarsa luce.
 
a-confronto,-chiusiIn ogni caso nel test odierno, che prende in considerazione la versione ef 70-200 f4 IS e il 70-300 f4/5.6 IS, la differenza di velocità dell’autofocus tra i due obiettivi è decisamente percettibile. Ovviamente il 70-200 “liscio” e quello stabilizzato montano lo stesso motore di autofocus.
Entrambi gli obiettivi riescono a mettere a fuoco con estrema precisione (nessun problema di front/back focus riscontrato in ogni caso) ma il 70-300 è percettibilmente più lento e può avere difficoltà ad agganciare il soggetto qualche volta (in situazioni di luce scarsa e con poco contrasto).
 
Ho usato il 70-300 per un anno e ne sono molto soddisfatto, non faccio spesso fotografia sportiva o caccia fotografica ma quando è capitato devo dire che non mi ha deluso, ovviamente richiede una certa perizia perché in effetti talvolta l’autofocus ha qualche difficoltà. Non è possibile assistere l’autofocus manualmente, come con le ottiche fisse e con il 70-200 (che in generale non ne ha bisogno), quindi indirizzarlo al fuoco giusto nelle classiche situazioni in cui l’AF corre avanti e indietro senza agganciare il soggetto che ci interessa.
 
Credo che per il fotografo più esigente già questo aspetto sia una differenza non da poco, e notare che ancora non abbiamo parlato di qualità di immagine. Sul campo, una costruzione più solida dell’obiettivo non è cosa secondaria. Il fatto che la lente si estenda fuori dal tubo quando si zooma, parliamo ovviamente del 70-300, mi ha sempre dato una certa preoccupazione, un piccolo urto in effetti potrebbe danneggiare l’obiettivo (sempre montare il paraluce su queste ottiche, non solo come paraluce, valido anche come “paraurti”!).
a-confronto,-estesiTra l’altro in estensione il 70-300 diventa anche più lungo e ingombrante del 70-200, quanto a peso sono molto simili, il 70-200 pesa forse un 200 grammi in più ma niente che si percepisca davvero.
 
Trovo il 70-200 f4 IS un obbiettivo eccellente non solo per la qualità ma proprio per la maneggevolezza, sacrificando uno stop di luce rispetto alla versione 2.8 (che comunque costa il doppio!), abbiamo un’ottica di pari qualità ma con peso e ingombro notevolmente ridotti, il che significa che alla fine la porteremo sempre con noi laddove il “bestione” a 2.8 resterebbe spesso a casa. Una scelta analoga ho fatto preferendo l’EF 85 1.8 alla versione 1.4, che costa 3 volte tanto e non offre significativi vantaggi, pesando invece parecchio di più.
 
Veniamo al test di oggi, molto semplice e lo ricordo NON scientifico, ma sufficientemente preciso per mettere in luce differenze realmente apprezzabili sul campo tra le due ottiche.
 
Come detto l’autofocus delle tue ottiche è altrettanto valido quanto a precisione, la velocità del 70-200, certamente grazie al quasi 1 stop di luce in più ma anche per motore di messa a fuoco più professionale, è risultata decisamente superiore.

Ecco due crop centrali 100% da scatti eseguiti sempre a massima apertura e a 200 millimetri di focale. Ovvero confrontiamo intanto il 70-200 @ f4 e il 70-300 @ f5. @200mm quest’ultimo ha apertura massima di f5, a 300mm invece di 5.6. Nella realtà quindi, ovvero nell’escursione 70-200, non c’è una differenza notevole tra i due obiettivi, che aprono parimenti a f4 @70mm mentre c’è una differenza di 2/3 di stop @200mm (f4 contro f5).

70-300-@200mm-f5-crop-centrale-AF

L’AF del 70-300 è preciso (non solo da questa foto, si evince da diverse prove e tanti scatti fatti quest’anno), ovviamente il piano focale è sul bullone, il diaframma di f5 dà una certa nitidezza anche agli elementi più arretrati come la barra di ferro, il bullone è ben nitido e contrastato.

Questo è invece il crop 100% dalla foto scattata con l’EF 70-200 @ f4:
70-200-@200mm-f4-crop-centrale-AF

Chiaramente i 2/3 di luce in più producono un’immagine più luminosa. Notare che a f4 si ha un maggiore sfocato già sul muro che è a 2 cm dietro il bullone, ma il bullone in sé appare più contrastato rispetto all’altra foto, ma tutto sommato sono molto simili. Il muro non era perfettamente parallelo al piano focale, da qui un maggiore sfocato sul lato sinistro dell’immagine.
 
Tutte le immagini che presento sono state scattate in RAW e aperte in Photoshop utilizzando i valori base di ACR che quindi aggiunge una piccola maschera di nitidezza, ma identica per entrambe le ottiche. Non ho corretto eventuali deformazioni e vignettature (ma lo si fa velocemente con qualsiasi software di sviluppo del RAW). Infine le foto sono state soltanto bilanciate con i livelli, alzando il punto dei neri e abbassando quello dei bianchi al limiti dell’istogramma, per riportarle al contrasto che realmente esprimono. La loro luminosità generale resta inalterata, solo il contrasto è stato evidenziato.
 
Ho testato le due ottiche alla massima apertura. Di norma si dovrebbero provare apertura di diaframma identiche, ma in pratica al fotografo interessa sapere se un obiettivo ad apertura fissa come il 70-200 sia utilizzabile a massima apertura, e la risposta è decisamente SI. Solo a 200mm si nota qualche diminuzione significativa…ma procediamo con ordine. Intanto presentiamo i due scatti a 70 mm che ci permettono di evidenziare alcune cose.

EF 70-300mm f4/5.6 IS @70mm e F4 (le aree in rosso sono quelle usate per i crop 100% che presentiamo dopo):
70-300-@70mm-f4-distorsione
EF 70-200mm f4 IS L @70mm e F4 (le aree in rosso sono quelle usate per i crop 100% che presentiamo dopo):
70-200-@70mm-f4-distorsione

Si nota subito che a 70mm entrambi gli zoom producono una evidente distorsione, ma il 70-200 molto di meno. La distorsione si corregge facilmente in Camera RAW o in Canon DPP (Digital Photo Professional)

Questi sono i due crop per l’EF 70-300 @ f4, centrale e laterale alto/sinistro:
70-300-@70mm-f4-cropcentrale
70-300-@70mm-f4-cropsxalto

Ritengo che questa ottica si comporti egregiamente, ovviamente sul bordo si nota una perdita di nitidezza e di luce, ricordiamo che siamo alla massima apertura. Entrambi gli obiettivi guadagnano notevolmente chiudendo ad almeno 5.6 @70mm, ma f4 è certamente utilizzabile.

Questi sono i due crop 100% per l’EF 70-200 @ f4, centrale e laterale alto/sinistro:
70-200-@70mm-f4-cropcentrale
70-200-@70mm-f4-cropsxalto

Il 70-200 produce immagini con maggiore contrasto e sicuramente perde di meno ai bordi, come è giusto aspettarsi, ma non è una differenza così evidente. Non presento i margini estremi delle immagini che trovo poco utili nelle situazioni di fotografia reale.

Questi sono i due scatti eseguiti a 200 millimetri, prima il 70-300 e poi il 70-200, sempre a massima apertura (f5 per il 70-300 e f4 per il 70-200):
70-300-@200mm-f5-distorsione
70-200-@200mm-f4-distorsione

Si nota di nuovo una certa distorsione, più evidente nel 70-300 e soprattutto una vignettatura (perdita di luce ai bordi) molto marcata nel 70-300 ed evidente anche nel 70-200. Chiudendo il diaframma questa sparisce. Entrambi si correggono facilmente in Adobe Camera RAW o DPP.

Questi i crop per l’EF 70-300 @200mm e F5, prima il centrale e poi il laterale/alto:
70-300-@200mm-f5-cropcentrale
70-300-@200mm-f5-cropsxalto
Questi i crop per l’EF 70-200 @200mm e F4, prima il centrale e poi il laterale/alto:
70-200-@200mm-f4-cropcentrale
70-200-@200mm-f4-cropsxalto

Una differenza che si nota immediatamente è che le due ottiche producono ingrandimenti diversi, ovvero a parità di focale nominale, in questo caso 200mm, il 70-300 ingrandisce un po’ di più (lo scatto è avvenuto alla stessa distanza). La perdita di luce ai bordi è più significativa per il 70-300. La nitidezza di entrambe le ottiche ai miei occhi appare identica, con un maggiore contrasto per il 70-200 che beneficia anche di una maggiore luminosità.
 
N.B. E’ molto difficile avere il muro perfettamente in piano e perpendicolare all’asse dell’obiettivo, a f4 una differenza millimetrica può dare l’impressione di minore nitidezza, quindi il confronto ai bordi può essere poco affidabile, tuttavia su molti scatti eseguiti si evince bene che il 70-200 rende un po’ meglio ai bordi.

A parità di diaframma (cioè f5) il 70-200 produce immagini più nitide, come è da aspettarsi, e tra l’altro sembra catturare più luce rispetto al 70-300. E’ chiaro che f4 contro f5 riceva più luce, ma anche a parità di diaframma e tempi il 70-200 risulta più luminoso.
 
Conclusioni:
In conclusione le due ottiche si comportano in maniera molto simile per quanto riguarda la qualità di immagine, con una resa più coerente del 70-200 soprattutto ai lati, che si evince particolarmente alle focali più corte (70, 100 e 135 mm) di cui abbiamo presentato solo la 70mm. A 200mm mi sembrano pressoché identiche tranne la perdita di luce maggiore dell’ef 70-300 e il fatto di disporre di altri 2/3 di stop per il 70-200 (che a f5 comunque produce immagini più nitide).
La vera differenza tra i due obiettivi secondo me non sta tanto nei test di qualità ottica quanto nell’utilizzo sul campo. L’Autofocus del 70-200 è eccezionale, veloce e preciso, la costruzione dell’obiettivo anche. Non abbiamo verificato altri aspetti, come la resa in controluce, che potrebbe fare una qualche differenza.
 
A favore dell’EF 70-300 f4/5.6 cosa c’è? Beh, neanche a dirlo, il PREZZO! circa 450-500 euro contro i 1000 euro per il 70-200 f4 IS L. Certamente resta sempre la possibilità di prendere allo stesso prezzo la versione non stabilizzata del 70-200 che è otticamente eccellente e condivide costruzione e autofocus. Tuttavia lo stabilizzatore è uno strumento assai utile quando si tratta di teleobiettivi, di contro l’autofocus del 70-200 liscio è sicuramente superiore quanto a velocità rispetto al 70-300, così come dovrebbe essere superiore anche lo stabilizzatore della versione 70-200 IS rispetto al 70-300 IS.
 
A conti fatti considero il 70-300 un obiettivo di grande qualità, abbordabile come prezzo e utilizzabile con successo in tante situazioni reali grazie alla sua versatilità. Ovviamente è poco indicato per situazioni tipo sport indoor, laddove invero anche il 70-200 f4 soffre parecchio e ci si trova meglio con ottiche fisse molto luminose oppure con il più pesante e costoso 70-200 2.8 IS L II.
Per chi può permetterselo ovviamente il Canon EF 70-200 f4 IS L offre prestazioni superiori, ma come detto non tanto nel reparto ottico quanto per affidabilità, velocità e utilizzo sul campo. Ma per un uso meno intensivo e non professionale credo che l’EF 70-300 resti un acquisto più sensato, costa la metà ma certamente vale molto più della metà.


©2012 marco palladino – All rights reserved

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